Sanremo 2024, il ritorno di Diodato: tra nuove sfide e omaggi musicali
Il Festival di Sanremo 2024 accoglie nuovamente tra i suoi protagonisti Diodato, artista che ha già lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo con il brano “Fai rumore”. Quest’anno, per la quarta volta, il cantautore si presenta sul palco dell’Ariston con una nuova composizione, “Ti muovi”, che promette di essere un racconto intimo e universale al tempo stesso.
La nuova canzone di Diodato: “Ti muovi”
Interrogato sul perché della scelta del brano “Ti muovi” per Sanremo, Diodato spiega: «Le canzoni sono strane. Partono da un punto preciso, che può essere anche di squilibrio, e diventano un non luogo, un non tempo, un non spazio. In questa ho sentito quella leggerezza che mi ha spinto a proporla ad Amadeus». Il cantante rivela che il singolo parla della sua “storia personale che si fa universale”, esplorando il tema dell’amore e delle diverse modalità di affrontare la vita e le emozioni. Un videoclip, girato a Roma Cinecittà sotto la regia di Giorgio Testi, accompagna la canzone, proponendosi di seguire la stessa direzione narrativa.
Confronti e successi passati
Nonostante l’ombra del successo di “Fai rumore”, Diodato non sembra intimidito dal confronto con il passato. «Il confronto è inevitabile», afferma, sottolineando l’importanza della libertà artistica e della delicatezza delle persone che gli stanno intorno. Riferendosi a un commento del tennista Jannik Sinner, Diodato esprime fiducia nella forza della sua nuova canzone, che descrive come un viaggio dagli “abissi verso la luce”.
L’omaggio a Fabrizio De André
Per quanto riguarda la scelta della cover di Fabrizio De André, “Amore che vieni, amore che vai”, Diodato la considera un pilastro del suo percorso artistico, una “costante nella mia vita”. La canzone ha avuto un ruolo significativo nella sua carriera: è stata colonna sonora del film “Anni Felici” di Daniele Luchetti e ha contribuito alla sua prima partecipazione a Sanremo, quando fu invitato a presentare “Babilonia”. La collaborazione con il produttore Tommaso Colliva, condivisa con De André, segna un altro punto di contatto importante nella sua carriera.
Sanremo come “porto sicuro”
La manifestazione di Sanremo si configura per Diodato come un “porto sicuro”, un luogo dove esprimersi liberamente e condividere la propria musica. Il Festival è vissuto dall’artista come una vetrina privilegiata, un’occasione per raccontare al grande pubblico il proprio viaggio artistico. La tensione del debutto è ormai un ricordo lontano, anche se l’ansia, come riporta un aneddoto su Gianni Morandi, resta una costante per chi è consapevole del proprio lavoro.
Impegno sociale e pensieri su Taranto
Al di là della musica, Diodato non si sottrae dal commentare temi di rilevanza sociale, come la recente manifestazione di imprenditori e dipendenti a Taranto per sollecitare azioni contro la chiusura dell’ex Ilva. «Siamo vittime costanti di una disperazione», dichiara il cantautore, sottolineando la necessità di aspettative più elevate da parte del governo. Per Diodato, la vita è un valore imprescindibile: «Senza la vita, non si può nemmeno parlare di lavoro».
Nell’attesa dell’apertura del sipario sul Festival di Sanremo 2024, i fan di Diodato e gli appassionati di musica attendono con trepidazione l’esibizione dell’artista, che si preannuncia ricca di emozioni e significati profondi. La sua capacità di intrecciare il personale con l’universale e di affrontare temi attuali con sensibilità artistica promette di lasciare un segno nell’edizione di quest’anno, così come ha fatto in passato. Nel frattempo, il suo impegno sociale e la sua visione della musica come strumento di racconto e di cambiamento continuano a risuonare tra le note della sua evoluzione artistica.