![Scosse e tensioni nella Lega in Sicilia: le rivelazioni di Fabio Cantarella 1 20240418 064022](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240418-064022.webp)
La questione morale scuote la Lega in Sicilia: le rivelazioni di Fabio Cantarella
La politica, con i suoi intrighi e le sue dinamiche, si mostra una volta di più teatro di controversie e tensioni. La Sicilia, crocevia di antiche tradizioni e di moderni scontri ideologici, si ritrova al centro di un dibattito che coinvolge direttamente la Lega e uno dei suoi fondatori regionali, Fabio Cantarella, recentemente espulso dal partito. L’accusa mossa contro Luca Sammartino, figura di spicco del partito in Sicilia, ha scatenato un vero e proprio terremoto all’interno del Carroccio. “Nel partito siciliano fa tutto Luca Sammartino”, ha dichiarato Cantarella, mettendo in luce una gestione del potere che ha sollevato più di un interrogativo sulla questione morale.
Le parole di Cantarella non lasciano spazio a interpretazioni ambigue. “Ho espresso una critica a Salvini proprio su Sammartino e tutte le persone con procedimenti penali in corso che stavamo imbarcando, parlando di ‘big intercettati col boss’: poi con quale coerenza andiamo alle commemorazioni di Falcone e Borsellino? Questo ho detto in un’intervista”, ha affermato, sottolineando una contraddizione che ha trovato poco spazio nelle riflessioni interne al partito. La sua espulsione, seguita a queste dichiarazioni, ha soltanto accentuato la percezione di un malcontento che serpeggia tra le fila del partito, soprattutto in Sicilia.
Un dialogo interrotto con Salvini
Il punto di non ritorno sembra essere stato raggiunto quando Cantarella ha sollevato dubbi sulla coerenza delle scelte politiche di Salvini, facendo riferimento a specifiche situazioni che hanno coinvolto membri del partito con passati giudiziari controversi. “Matteo scusami, ho detto, c’è questo deputato appena passato nella Lega da Sud Chiama Nord, Salvatore Geraci, che si è autosospeso perché è accusato di avere tentato di ripristinare il percorso della processione che il questore aveva voluto deviare per evitare l’inchino al boss”, ha raccontato Cantarella, illustrando un esempio concreto di quelle che, secondo lui, sono scelte discutibili.
L’ex fondatore della Lega in Sicilia ha anche rivelato come il suo rapporto con Salvini sia drasticamente cambiato dopo aver manifestato le sue preoccupazioni. “Da quel momento in poi non mi ha più risposto”, ha dichiarato Cantarella, evidenziando un silenzio che ha interpretato come una forma di esclusione e di marginalizzazione all’interno del partito a causa delle sue critiche.
Le conseguenze di un’amministrazione contestata
La vicenda ha avuto ripercussioni anche sul piano amministrativo locale, dove le decisioni in merito alla composizione delle giunte comunali hanno rivelato dinamiche di potere e influenze che vanno oltre il mero confronto politico. “Poi dopo la vittoria di Enrico Trantino, per la formazione della nuova giunta, Salvini ha fatto il mio nome durante una riunione, ha quindi indicato me come secondo assessore. Subito dopo però Sammartino lo convinse a ritirare il mio nome”, ha raccontato Cantarella, mettendo in luce un sistema di decisioni influenzate da dinamiche interne al partito che sembrano sovrastare le logiche di merito e competenza.
Di fronte a questo scenario, Cantarella non ha esitato a esprimere il suo disappunto, sottolineando come tali scelte minino la credibilità e l’integrità del partito stesso. “Non sono voti che nascono da un consenso costruito sul territorio con le battaglie vere”, ha precisato, criticando un approccio alla politica che, a suo avviso, rischia di allontanare la Lega dalle esigenze e dalle aspettative reali dei cittadini.
Un futuro incerto per la Lega in Sicilia
La situazione descritta da Cantarella pone interrogativi profondi sul futuro della Lega in Sicilia e, più in generale, sulle dinamiche interne ai partiti politici italiani. La questione morale, così come la gestione del potere e delle influenze personali, diventano elementi centrali nel dibattito pubblico, sollevando dubbi e perplessità sull’effettiva capacità dei partiti di rappresentare gli interessi dei cittadini in maniera trasparente e coerente. Le rivelazioni di Cantarella, in questo senso, si configurano come un monito, un invito a riflettere sulle pratiche politiche e sulla necessità di rinnovare un impegno verso la legalità e l’etica, valori imprescindibili per la vita democratica di un Paese.
Di fronte alle accuse mosse e alla situazione di stallo descritta, resta da vedere come reagirà la Lega e quali saranno le mosse di Salvini per rispondere a queste criticità. La Sicilia, con la sua storia complessa e i suoi delicati equilibri sociali e politici, rappresenta un banco di prova significativo per il partito e, più in generale, per l’intero sistema politico italiano, chiamato a confrontarsi con le sfide di una società in rapida evoluzione.