![Trino rinuncia all'autocandidatura per il Deposito Unico dei Rifiuti Radioattivi: una svolta inaspettata 1 20240314 153135](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240314-153135.webp)
Trino rinuncia all’autocandidatura per il Deposito Unico dei Rifiuti Radioattivi
La decisione di Trino di revocare l’autocandidatura per ospitare il Deposito Unico dei Rifiuti Radioattivi rappresenta un’inesperata svolta dopo mesi di dibattiti e polemiche. Il sindaco Daniele Pane e la sua giunta hanno deciso di non proseguire su questa strada, nonostante le possibili ricadute economiche positive. Secondo il sindaco, l’opportunità di ospitare il sito avrebbe generato un valore economico significativo, con la creazione di migliaia di posti di lavoro. Tuttavia, l’opposizione proveniente da diverse parti ha inciso pesantemente sulla decisione.
Proteste e pressioni dall’ambiente politico e ambientalista
Proteste e pressioni dall’ambiente politico e ambientalista hanno contribuito al dietrofront di Trino. Sindaci, esponenti politici locali e persino esponenti dello stesso partito del sindaco si sono schierati contro l’autocandidatura, evidenziando dubbi e preoccupazioni riguardo alla scelta del territorio per il Deposito Unico dei Rifiuti Radioattivi. L’ambiente politico locale si è diviso, con diverse forze che si opponevano fermamente alla decisione presa dalla giunta trinese. Il possibile ricorso al Tar da parte di alcuni sindaci ha evidenziato la tensione e la contrapposizione presenti sul territorio.
Le motivazioni dietro la revoca dell’autocandidatura
La delibera di legge che ha portato alla revoca dell’autocandidatura evidenzia le forti criticità e disaccordi presenti tra diversi enti e associazioni. Alcuni Comuni della provincia di Vercelli e di Alessandria, i presidenti delle rispettive Province e della Regione Piemonte, insieme a varie associazioni ambientaliste, hanno espresso il loro netto dissenso nei confronti della scelta di Trino. Le critiche sono state rivolte non solo al metodo di individuazione del sito, ma anche alle motivazioni di urgenza sostenute dall’amministrazione comunale.
La mancanza di supporto da parte di enti e associazioni locali, unita alla ferma opposizione manifestata nei confronti del Deposito Unico dei Rifiuti Radioattivi nel territorio piemontese, ha contribuito alla decisione finale di revocare l’autocandidatura. Gli attori coinvolti sembrano non aver compreso appieno le ragioni di urgenza sostenute dalla giunta trinese, creando così una spaccatura e una situazione di stallo che hanno portato alla sospensione del processo. La questione resta aperta, con riflessi significativi sull’intera comunità locale e sulle future scelte riguardanti la gestione dei rifiuti radioattivi in Italia.