Proteste in 40 città italiane contro il Nuovo Codice della Strada: un passo indietro per la sicurezza stradale
I presidi di protesta si sono diffusi in 40 città italiane in risposta alla revisione del Codice della Strada, definita come un “grave passo indietro” da parte dei manifestanti. Tommaso Dreina di Fridays for Future a Torino ha dichiarato: “Siamo qua oggi per contestare la revisione del Codice della strada perché semplicemente non è una revisione che porta più sicurezza sulla strada, ma anzi ci fa fare un grandissimo passo indietro relativamente alle condizioni di sicurezza che si hanno.”
Le manifestazioni, che includono flash mob, presidi e azioni simboliche, come quella tenutasi a Torino a Porta Nuova, mirano a evidenziare il malcontento diffuso riguardo alle modifiche proposte. Secondo Dreina, “Più si va veloci e più le strade sono pericolose”, sottolineando la preoccupazione per la direzione che queste modifiche stanno prendendo, lontane dall’obiettivo di rendere le città più sicure e abitabili per i cittadini.
Le critiche al Nuovo Codice della Strada e le preoccupazioni per la sicurezza
Le voci di protesta si concentrano sulle presunte conseguenze negative del Nuovo Codice della Strada sul fronte della sicurezza stradale. I manifestanti contestano le modifiche in corso, sostenendo che le stesse possano incrementare il rischio di incidenti. Dreina ha affermato che “tutte queste modifiche non vadano nella direzione di città più vivibili e più dirette alle persone”, indicando una potenziale minaccia per la sicurezza dei cittadini.
Le preoccupazioni espresse riguardano soprattutto l’aumento della velocità e la percezione di maggior pericolo sulle strade come risultato delle nuove disposizioni. Le proteste, che coinvolgono un vasto numero di città italiane, mettono in luce la volontà dei cittadini di difendere norme che possano garantire un ambiente stradale più sicuro e adatto alle esigenze della collettività.