Israele continua gli attacchi a Gaza, Hamas diviso sulla tregua
Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, ha dichiarato con fermezza che l’esercito israeliano continuerà le operazioni contro Hamas in tutta la Striscia di Gaza, compresa Rafah, l’ultima fortezza del movimento palestinese. Netanyahu ha sottolineato l’importanza dell’unità contro le pressioni internazionali per fermare il conflitto: ‘Chiunque ci dica di non agire a Rafah ci sta dicendo di perdere la guerra e questo non accadrà’.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha proposto la realizzazione di un porto temporaneo per facilitare l’arrivo degli aiuti umanitari a Gaza. Israele ha espresso pieno sostegno a questa iniziativa, considerandola parte di un piano più ampio per il raggiungimento della pace nella regione. Questo progetto potrebbe portare alla ripresa dei colloqui di pace, sebbene restino delle controversie su questioni cruciali come il ritorno dei profughi palestinesi al nord della Striscia.
Le sfide dei negoziati e il rischio per il Ramadan
Le trattative per un possibile cessate il fuoco si svolgono in un clima di incertezza e tensione. Biden e il suo team lavorano per raggiungere un accordo prima dell’inizio del Ramadan, ma le fonti coinvolte ammettono che non vi è una scadenza definita per i negoziati. Tuttavia, esiste il timore che l’assenza di un accordo possa provocare gravi conseguenze, specialmente durante il mese sacro. La preoccupazione è che gli estremisti possano sfruttare il Ramadan per attuare azioni negative, minando la pace che dovrebbe caratterizzare quel periodo.
La leadership di Hamas ha mostrato segnali contrastanti, con richiami alla violenza da una parte e un coinvolgimento nei negoziati dall’altra. Il leader Haniyeh ha fatto appelli alla violenza in vista del Ramadan, ma allo stesso tempo si sta lavorando con diversi attori regionali, inclusi israeliani, Autorità Nazionale Palestinese, giordani e altri, per trovare soluzioni diplomatiche alla crisi in corso.
Colloqui e speranze di una tregua
Il direttore della CIA, William Burns, ha intrapreso colloqui a Doha con il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani. Questo avvicinamento diplomatico potrebbe indicare un impegno internazionale più ampio per risolvere la crisi in corso. Tuttavia, nonostante gli sforzi e le consultazioni in corso, la fumata bianca per un cessate il fuoco non è ancora apparsa. La delegazione inviata da Hamas al Cairo ha lasciato la città, ma ha sottolineato che i negoziati proseguono e che gli sforzi per fermare l’aggressione israeliana e garantire aiuti umanitari alla popolazione palestinese non sono stati interrotti.
La situazione rimane quindi delicata, con molteplici attori coinvolti nei negoziati e nelle operazioni sul campo. Mentre l’attesa per una tregua continua, la comunità internazionale resta in allerta, consapevole dei rischi legati alla mancanza di una soluzione diplomatica duratura per il conflitto tra Israele e Hamas.