Coccola i violenti anti-Israele… Cruciani affonda così la sinistra
Giuseppe Cruciani, noto conduttore della trasmissione radiofonica “Zanzara” su Radio 24, si è recentemente espresso in maniera decisa riguardo alle ambiguità all’interno della sinistra italiana. In risposta a un’intervista su Libero, Cruciani ha attaccato sia l’intolleranza radicata nei gruppi di sinistra, sia il supporto più o meno palese proveniente dagli ambienti progressisti. Le ipocrisie denunciate da Cruciani hanno trovato un punto culminante nella contestazione subita dal collega David Parenzo all’Università della Sapienza di Roma.
Il confronto alla Sapienza di Roma
Venerdì scorso, all’Università della Sapienza di Roma, Giuseppe Cruciani si è trovato di fronte ai metodi illiberali tipici dei collettivi di sinistra. Questi gruppi estremisti tendono a etichettare come fascista e razzista chiunque non condivida le loro posizioni radicali. Anche David Parenzo, giornalista progressista e vicino all’area di centro-sinistra, è stato oggetto di attacchi. La motivazione? Parenzo, ebreo e sostenitore di Israele, è considerato colpevole dai collettivi per le sue posizioni. Durante un dibattito su questioni di genere organizzato da Azione Universitaria, i collettivi hanno impedito a Parenzo di esprimersi, usando slogan provocatori e accuse infondate.
La difesa di Cruciani e le contraddizioni della sinistra
Giuseppe Cruciani ha reagito difendendo apertamente la figura di Parenzo e attaccando la sinistra che, ironicamente, il collega ha cercato di giustificare in passato. In un’atmosfera paradossale, sono stati gli studenti di destra a difendere il giornalista, mentre Parenzo commentava: “Giuseppe è straordinario, gli studenti di destra mi stanno difendendo. Fuori gli altri stanno facendo di tutto”. Cruciani attribuisce queste dinamiche alla narrazione costruita da una parte della sinistra italiana, sottolineando come essa abbia influito su percezioni e atteggiamenti. La sinistra, secondo Cruciani, è stata abile nel plasmare questa narrazione mediatica. Il conflitto israelo-palestinese ha esacerbato le contraddizioni presenti tra le varie fazioni politiche e mediatiche, portando all’emergere di un’ideologia antisemita sempre più diffusa. Questo fenomeno, tradizionalmente associato all’estrema destra, sta ora ritornando anche nella sinistra con una pericolosa intensità.