Proteste in tutta Italia contro il nuovo Codice della Strada
Oltre 40 città italiane si uniscono alle mobilitazioni nazionali contro la revisione del Codice della Strada proposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). La riforma è stata definita senza mezzi termini “Codice della strage” per la sua superficiale gestione della sicurezza stradale, trascurando le principali cause di incidenti mortali. Esperti sottolineano come tali misure possano far regredire il Paese, già caratterizzato dal più alto numero di vittime in Europa.
Le manifestazioni, che includono flash mob e presidi, mirano a sensibilizzare sulle “misure vetrina” proposte dal Mit, considerate insufficienti per affrontare il problema. A Roma, l’immagine delle tute bianche macchiate di rosso e delle maschere senza volto rappresenterà simbolicamente la violenza sulle strade. Parallelamente, un mail bombing diretto ai parlamentari evidenzia le implicazioni della riforma sulla sicurezza stradale, sottolineando la responsabilità politica in gioco. Le richieste delle proteste sono univoche: mettere al primo posto la sicurezza delle persone e rendere le città più vivibili.
Situazione critica della sicurezza stradale in Italia
Con 3.159 persone decedute in incidenti stradali nel 2022, l’Italia registra un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. I feriti sono stati 223.475, con la fascia sotto i trent’anni particolarmente colpita. Questi dati pongono l’Italia in una posizione anomala in Europa, con 53 morti per milione di abitanti, superando Paesi come Gran Bretagna, Germania e Spagna. L’assenza di sicurezza stradale rimane la principale causa di morte per i giovani.
Un’analisi dettagliata condotta da Andrea Colombo mette in luce le criticità della proposta di revisione del Codice, evidenziando come le misure proposte possano limitare l’autonomia delle amministrazioni locali e compromettere gli obiettivi di sicurezza stradale per il 2030. La mancanza di tutela per i soggetti più vulnerabili, unita alla limitazione della mobilità sostenibile e attiva, solleva preoccupazioni tra tecnici e associazioni. La priorità per la tutela della vita umana, ribadita sia dagli esperti che dalle famiglie delle vittime, sottolinea la necessità di rivalutare la proposta in discussione.
In questo contesto, le mobilitazioni rappresentano un forte richiamo all’azione, incoraggiando il governo, il parlamento e i comuni a considerare attentamente le implicazioni della revisione del Codice della Strada. La sicurezza stradale deve essere una priorità non negoziabile, e le misure proposte devono essere attentamente valutate per garantire la protezione di tutti i cittadini sulle strade italiane.