Racastill: il sistema di potere dispotico di Michele Fatone
Michele Fatone, figura centrale dell’azienda municipalizzata Ase di Manfredonia, viene coinvolto in un’inchiesta che svela un sistema di potere basato sull’abuso e la violenza. L’ordinanza della gip Eronia rivela dettagli agghiaccianti: Fatone avrebbe costretto dipendenti ad atti illeciti, minacciandoli e violentandoli in caso di disobbedienza. La sua influenza si estendeva grazie a legami con dirigenti aziendali e politici locali, creando un clima di terrore tra i dipendenti.
La tirannia di Fatone e il terrore instaurato
Le accuse nei confronti di Fatone includono l’appropriazione indebita di risorse aziendali, come prodotti fitosanitari, e atti di violenza fisica estrema. L’ordinanza evidenzia un ambiente lavorativo dominato dalla prepotenza di Fatone, che avrebbe costretto dipendenti a compiere atti illeciti e subire abusi sotto minaccia. Il dipendente Domenico Manzella sarebbe stato vittima di una brutale aggressione, subendo traumi e fratture per aver rifiutato una richiesta del figlio di Fatone.
La rete di intimidazioni e minacce di Michele Fatone
Fatone, soprannominato ‘Racastill’ per la sua fama di picchiatore, sembrava dominare l’azienda pubblica Ase spa con metodi violenti e coercitivi. Le accuse di abuso di potere, minacce e aggressioni si susseguono, creando un quadro inquietante. Anche l’ex amministratore unico Raphael Rossi è stato bersaglio delle minacce di Fatone, il quale avrebbe cercato di imporgli decisioni sotto la minaccia fisica, evidenziando un pattern di comportamento intimidatorio e violento.
Un sistema di potere basato sulla violenza e sull’influenza politica
Le indagini rivelano un’intreccio pericoloso tra Fatone e esponenti politici locali, come l’ex assessore ai Lavori Pubblici Angelo Salvemini, sospettato di offrire protezione e sostegno al tiranno dell’Ase spa. Le intercettazioni mettono in luce una relazione oscura tra i due, evidenziando il coinvolgimento politico nell’abuso di potere di Fatone. Il clima di timore reverenziale intorno alla famiglia ‘Racastill’ avrebbe alimentato l’atmosfera intimidatoria all’interno dell’azienda.
Il clima di terrore instaurato da Fatone e le sue conseguenze
Le testimonianze dipingono Fatone come una figura spietata e dispotica, capace di instaurare il terrore tra i dipendenti e nell’intera comunità di Manfredonia. Le minacce, le molestie e gli atti violenti perpetrati da ‘Racastill’ hanno lasciato un segno indelebile, causando danni fisici e psicologici alle vittime. L’inchiesta rivela un sistema di potere corrotto e violento, in cui l’abuso e l’intimidazione sembrano essere le chiavi del controllo e dell’influenza di Fatone.
Un processo per diffamazione e la lotta per la verità
Nonostante le azioni legali intraprese da Fatone e dal figlio per difendere la propria reputazione, le prove raccolte e le testimonianze delle vittime dipingono un quadro inquietante e oscuro. Il processo per diffamazione contro la testata giornalistica che ha denunciato le azioni di Fatone mette in luce le tensioni e i conflitti che circondano questa vicenda. Il sistema di potere violento e corrotto di Michele Fatone continua a essere al centro di polemiche e dibattiti, evidenziando la lotta per la giustizia e la verità in un contesto segnato dal terrore e dall’abuso.