Indagati il figlio 37enne e tre medici dell’ospedale di Verduno
Una tragica vicenda ha scosso la tranquilla cittadina di Diano d’Alba, nel Cuneese, in seguito alla morte di una donna di 64 anni. La signora è deceduta presso l’ospedale di Verduno dopo un’operazione al femore, evento che ha sollevato sospetti e interrogativi. La Procura di Asti ha avviato un’indagine che coinvolge il figlio della vittima, un uomo di 37 anni, insieme a tre medici dell’ospedale, tutti sotto accusa per presunti reati legati alla morte della paziente.Il dottor Massimo Veglio, direttore generale dell’Asl Cn2, ha dichiarato: «Abbiamo prontamente avviato una valutazione interna per verificare nei minimi dettagli l’accaduto. Tuttavia, al momento sarebbe prematuro esprimere qualsiasi considerazione, nel rispetto delle indagini in corso per l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità». La vicenda si è complicata ulteriormente dopo che la donna, durante il suo ricovero, avrebbe menzionato il figlio come causa della caduta che ha portato alla frattura del femore, ma al momento mancano prove concrete a sostegno di questa affermazione.
Un caso intricato tra ipotesi e indagini
La Procura di Asti ha aperto un fascicolo basato su pochi elementi, ipotizzando un coinvolgimento del figlio nella tragedia. Secondo la pm Sara Paterno, il 37enne potrebbe aver spinto la madre durante un litigio causandole la grave lesione al femore. Tuttavia, al momento non esistono prove tangibili che confermino questa ipotesi. Quando la paziente è stata trasportata in ambulanza a Verduno, era ancora cosciente e non in pericolo di vita, sollevando dubbi sulle circostanze esatte del decesso avvenuto dopo l’intervento chirurgico.Oggi il medico legale Caterina Petetta, dell’Asl di Asti, eseguirà l’autopsia per cercare di fare chiarezza sulla vicenda. I tre medici coinvolti nell’operazione hanno scelto come difensore l’avvocato Roberto Ponzio, mentre il figlio è assistito dall’avvocato Luigi Florio, nominato d’ufficio dalla procura e in attesa di incontrare il suo assistito. Questo caso delicato continua a sollevare domande sulla responsabilità legale e morale dei soggetti coinvolti, mentre la comunità locale resta sconvolta dalla tragica perdita di una loro concittadina.