A che punto è la parità di genere in Europa: un’analisi dettagliata
Le disuguaglianze di genere in Europa sono ancora una realtà diffusa, con le donne che spesso affrontano ostacoli nell’accesso al lavoro e al potere, oltre a ricevere salari inferiori rispetto agli uomini. Queste disparità sono alimentate dagli stereotipi di genere radicati e da una concezione tradizionalista della famiglia che le relega principalmente al lavoro di cura.
Il ruolo dell’indice di uguaglianza di genere
L’indice di uguaglianza di genere si presenta come uno strumento cruciale per valutare e monitorare le differenze tra uomini e donne in vari settori. Questo indicatore, sviluppato da Eige, fornisce un punteggio da 1 a 100, dove valori prossimi a 1 indicano disuguaglianze ampie, mentre punteggi vicini a 100 rappresentano una maggiore parità.
Secondo l’ultima rilevazione, l’indice di uguaglianza di genere in Europa è in costante crescita, raggiungendo un punteggio superiore a 70 per la prima volta, con un aumento significativo di 1,6 punti rispetto all’anno precedente. Questo incremento, il più marcato dall’anno 2013, evidenzia un progresso tangibile verso una maggiore equità di genere nel continente.
Le sfide e i progressi dell’Italia nell’uguaglianza di genere
L’Italia si distingue come il paese dell’Unione Europea che ha mostrato il miglioramento più evidente, con un aumento di +14,9 punti rispetto al 2013, posizionandosi al tredicesimo posto complessivo. Tuttavia, nonostante i progressi, rimane ancora un lungo cammino da percorrere per garantire la parità di genere, specialmente nell’ambito lavorativo.
In particolare, l’Italia evidenzia punteggi superiori alla media europea nei settori del tempo, del potere e della salute, ma rimane indietro nei campi del lavoro, del denaro e delle conoscenze. L’ambito in cui l’Italia si posiziona meglio rispetto alla media europea è quello del potere, con un margine di 3,6 punti, mentre nel lavoro si trova 8,8 punti al di sotto della media, posizionandosi come l’ultimo in Europa in questo settore.