Von der Leyen candidata Ppe alla guida della Commissione europea: Una Nomina Contestata
Ursula von der Leyen si è trovata al centro di una platea divisa durante il congresso del Partito popolare europeo a Bucarest. Mentre la delegazione tedesca le ha riservato un caloroso applauso, non tutti i presenti hanno condiviso lo stesso entusiasmo. Con 400 voti a favore e 89 contrari, von der Leyen ha ottenuto la nomina a “spitzenkandidat” con un margine di sostegno non plebiscitario, considerando che il 18% dei votanti non l’ha appoggiata.
Il Sostegno Contestato
L’ex premier sloveno Janez Janša ha manifestato apertamente la sua contrarietà nei confronti di von der Leyen, esprimendo così una posizione critica che si aggiunge a quella di altri membri del congresso. La sua elezione rappresenta una rottura rispetto ai cinque anni precedenti, quando Manfred Weber era il candidato capolista dei popolari. Weber, durante il congresso, ha attaccato senza mezzi termini Scholz e Macron, evidenziando le differenze politiche e sottolineando il fallimento del concetto politico di Macron e dei liberali.
Il Discorso di Von der Leyen: Difesa e Appelli
In risposta alle critiche e per consolidare il proprio sostegno, Ursula von der Leyen ha tenuto un discorso deciso, contrapponendosi a “populisti, nazionalisti e demagoghi”, e difendendo i valori europei dall’assalto di forze esterne. Ha ribadito la necessità di un’Europa unita e forte, respingendo le minacce rappresentate da partiti come AfD e Rassemblement National. Nella sua difesa, von der Leyen ha sottolineato la coerenza del suo programma con le leggi internazionali, riaffermando il rispetto per i Trattati europei e la legalità delle proposte avanzate.
Reazioni e Applausi
Durante il suo intervento, von der Leyen ha suscitato reazioni diverse: dagli applausi calorosi dei delegati polacchi per il riferimento a Donald Tusk e allo stato di diritto in Polonia, all’entusiasmo generale per le menzioni di Petteri Orpo e Roberta Metsola. I punti salienti del suo discorso hanno riguardato la difesa dei valori europei, la promozione della sicurezza e la valorizzazione dell’industria tecnologica pulita, temi ricorrenti nei suoi interventi pubblici. Il suo slogan finale, “Democrazia, prosperità, sicurezza: non è possibile averne una senza le altre”, ha evidenziato la sua visione integrata dell’Unione Europea e dei suoi obiettivi futuri.