Italia non aderisce al ‘Green pass globale’
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che l’Italia non aderirà al cosiddetto ‘green pass globale’ dell’Oms, sottolineando che il Governo presenterà un emendamento per riformulare il testo in linea con gli obiettivi del Pnrr in tema di salute. Questo documento, nato da un accordo tra l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Unione europea, mira a facilitare la condivisione dei dati sulla certificazione vaccinale a livello internazionale. Tuttavia, Schillaci ha chiarito che l’Italia si dissocia da questo strumento internazionale, puntando invece sulla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico come prioritario.Il ‘Green pass globale’ è stato ideato per digitalizzare il certificato internazionale di vaccinazione o profilassi, garantendo una standardizzazione a livello globale. Nonostante l’assicurazione dell’Oms riguardo alla sicurezza dei dati personali e alla privacy, l’Italia ha deciso di non aderire a questa iniziativa. Schillaci ha sottolineato che la sovranità nazionale in materia di salute è un punto fermo per il Governo italiano, che preferisce concentrarsi sul potenziamento delle infrastrutture sanitarie interne anziché aderire a questo sistema globale.
Adesione volontaria e non vincolante
L’adesione alla rete mondiale di certificazione sanitaria digitale dell’Oms è considerata volontaria per gli Stati membri dell’Unione Europea. L’accordo tra la Commissione europea e l’Oms, finalizzato alla digitalizzazione dei certificati sanitari, non ha carattere vincolante per le nazioni partecipanti. Si tratta di una scelta autonoma da parte di ciascun paese, che può decidere se aderire o meno a questa iniziativa internazionale.La digitalizzazione del certificato sanitario fa parte della strategia digitale dell’Oms, presentata nel 2020, che mira all’espansione della sicurezza sanitaria globale, inclusa la promozione della telemedicina. Questo approccio, volta a favorire la condivisione delle informazioni sanitarie e a migliorare l’accesso ai servizi medici a livello globale, rappresenta un passo significativo verso una maggiore integrazione e standardizzazione nel settore della salute pubblica. La decisione dell’Italia di non aderire al ‘Green pass globale’ evidenzia la complessità e la sensibilità delle questioni legate alla privacy e alla sovranità nazionale in un contesto sempre più interconnesso a livello internazionale.