Il Bradisismo ai Campi Flegrei: Continuità e Preoccupazioni
La Persistenza del Bradisismo
Il bradisismo ai Campi Flegrei non si è mai fermato, come confermano i dati scientifici. Secondo il professor Giuseppe De Natale dell’Ingv, ‘finché ci sarà il sollevamento, continuerà anche l’aumento della pressione interna, e dunque la probabilità di terremoti anche più forti aumenta’. Dall’anno 2006, questo fenomeno è stato costante, con periodi di variazione come nel 2013 e 2014 e più recentemente, dove la velocità di sollevamento si è quasi azzerata.La Velocità di Sollevamento e la Sismicità sono strettamente correlate nell’area dei Campi Flegrei. De Natale sottolinea che ‘la sismicità dipende dalla pressione nel sottosuolo e dalla velocità di sollevamento’. Poiché attualmente si registra un sollevamento di circa 1 cm al mese, la sismicità è di nuovo in aumento. Questo legame tra sollevamento del suolo e sismicità spiega il graduale aumento di terremoti in magnitudo e frequenza nel corso degli anni.
Prepararsi ai Rischi
La Sicurezza delle Abitazioni risulta fondamentale in queste zone a rischio sismico. È essenziale assicurarsi che le case siano ben costruite e prive di difetti strutturali che potrebbero causare danni in caso di terremoti più intensi. Gli studi storici e scientifici suggeriscono che la magnitudo massima prevista si attesti intorno al livello 5, con terremoti che potrebbero verificarsi anche a 2-3 km di profondità.Interventi Governativi e Necessità di Azioni: A ottobre, il Governo ha emanato un decreto, poi convertito in legge, che prevede un’analisi dettagliata della vulnerabilità degli edifici nell’area dei Campi Flegrei. De Natale sottolinea l’importanza di attuare con celerità le normative esistenti, come il decreto varato, che mirano a risolvere le problematiche legate alla sicurezza sismica.Assenza di Correlazione tra le Zone Vulcaniche: Nonostante l’origine geologica comune, non vi è evidenza storica o scientifica di una correlazione diretta tra le eruzioni del Vesuvio, dei Campi Flegrei e di Ischia. Queste aree, sebbene simili nella loro genesi geodinamica, non presentano collegamenti diretti nelle attività eruttive.