Caso Martina Rossi: Albertoni e Vanneschi all’affido in prova
Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, dopo essere stati condannati nel 2021 per tentata violenza sessuale di gruppo ai danni di Martina Rossi, ora stanno scontando la pena all’affido in prova ai servizi sociali. Il tribunale di sorveglianza di Firenze ha deciso questa misura in due udienze separate, una a luglio 2023 per Vanneschi e l’altra a metà febbraio di quest’anno per Albertoni. I due giovani erano stati processati per la morte della studentessa genovese, avvenuta nel 2011 a Palma di Maiorca, dove precipitò dal balcone di un hotel durante una vacanza.
La trasformazione della pena
Inizialmente, Albertoni e Vanneschi stavano scontando la condanna in carcere, con la possibilità di uscire per motivi lavorativi prima di tornare in cella. Tuttavia, i loro avvocati hanno richiesto una modifica della detenzione. Il giudice di sorveglianza ha accelerato i tempi per Vanneschi per questioni familiari, decidendo l’affidamento in prova già a luglio. Successivamente, ha confermato la stessa decisione anche per Albertoni qualche settimana fa. Entrambi osservano l’affido in prova presso un’associazione di volontariato, con l’obbligo di non uscire durante la notte, e completeranno la condanna all’inizio del 2025.
Bruno Rossi e Franca Murialdi, genitori di Martina, hanno reagito all’affidamento in prova ai servizi sociali. Hanno dichiarato che Albertoni e Vanneschi ‘non hanno mai chiesto scusa’ e ritengono che avrebbero dovuto scontare la pena in carcere. Secondo loro, l’affidamento in prova non favorisce il processo di redenzione necessario in casi come questo. La madre di Martina ha espresso preoccupazione riguardo all’esempio negativo che si sta dando ai giovani, sottolineando il mancato pentimento dei due giovani. Il padre, Bruno, ha concluso con il dolore che rimarrà per sempre: ‘Nessuno mi ridarà mai mia figlia’.