![Omicidio di Giancarlo Romano: loschi intrighi di mafia allo Sperone 1 20240227 151015](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240227-151015.webp)
L’omicidio di Giancarlo Romano allo Sperone: un giallo di mafia svelato
L’omicidio di Giancarlo Romano allo Sperone ha scosso la tranquillità di Palermo, rivelando loschi intrighi legati alla criminalità organizzata. Tre individui sono stati fermati in relazione a questo delitto che ha sconvolto la quiete di via XXVII Maggio, allo Sperone. La vittima, Giancarlo Romano, figura emergente all’interno di Cosa Nostra, ha un legame storico con il boss Antonino Lo Nigro, noto come ‘u ciolla’. Questo legame non solo lo collega a personaggi di spicco della mafia, come i Graviano, ma potrebbe aver contribuito al suo tragico destino.Le tre persone fermate per il delitto includono l’uomo gravemente ferito nell’agguato, A. S. C., attualmente ricoverato in condizioni critiche. Padre e figlio, C. M. e A. M., sono anch’essi coinvolti, con il primo sospettato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio. La discussione che ha portato allo scontro a fuoco sembra essere nata tra A. S. C. e gli altri due individui, con motivazioni legate a loschi affari legati alla criminalità organizzata.
Le ipotesi e le indagini in corso
Secondo una ricostruzione preliminare, A. S. C. si sarebbe recato da padre e figlio per risolvere una disputa legata a questioni criminali, potenzialmente legate alla richiesta di pizzo su scommesse clandestine gestite da C. M. La violenza sarebbe iniziata davanti a un centro scommesse di corso dei Mille, con una sparatoria che ha coinvolto un cliente innocente e ferito C. M. Questo evento ha scatenato una serie di eventi che hanno portato all’omicidio di Romano, probabilmente coinvolto per via della sua reputazione criminale e della sua influenza nella zona. Le indagini, coordinate dalla Dda e guidate dalla procuratore aggiunto Marzia Sabella, stanno cercando di fare luce su questo intricato caso di criminalità. Romano, nonostante non fosse un nome noto al grande pubblico, era ben noto alle autorità, che lo avevano sotto sorveglianza in passato. L’omicidio, avvenuto in via XXVII Maggio, sembra essere stato un regolamento di conti improvvisato, guidato dalla sete di vendetta di C. M. Gli arresti dei tre sospettati, avvenuti rapidamente dopo il delitto, hanno portato alla luce armi e prove cruciali che collegano i fermati al crimine. La città attende con ansia ulteriori sviluppi in questa vicenda che ha sconvolto la quiete di Palermo.