Pnrr: Spesa Renderizzata e Prospettive
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si trova a metà percorso verso la scadenza del 2026, con una spesa renderizzata di 46,5 miliardi di euro su un totale di 191,49 miliardi. Le cifre, presentate nella Relazione sull’attuazione dal ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, evidenziano un’imponente attività di spesa. Nel dettaglio, 24,48 miliardi sono stati spesi tra il 2021 e il 2022, con ulteriori 21,17 miliardi spesi nel corso del 2023. Questo scenario pone in evidenza un progresso significativo, principalmente guidato dall’azione del governo di Mario Draghi.
Incentivi Automatici e Ministeri Coinvolti
Una parte rilevante della spesa sembra essere legata agli incentivi automatici, come i crediti d’imposta del Superbonus 110% e della Transizione 5.0. Questo si riflette nel notevole avanzamento delle spese presso i ministeri responsabili di tali iniziative. Ad esempio, il ministero dell’Ambiente ha assorbito il 41% della spesa totale, principalmente attraverso crediti d’imposta del Superbonus, mentre il ministero delle Imprese ha speso quasi il 70%, principalmente grazie agli incentivi fiscali alle imprese. Al di fuori di queste somme, altri ministeri stanno procedendo con la realizzazione di bandi, appalti e opere, prevedendo una spesa significativa nei prossimi anni.
Ritardi e Sfide nell’Attuazione del Pnrr
Nonostante i progressi evidenziati, rimangono sfide significative nell’attuazione del Pnrr, specialmente per i ministeri che non possono fare affidamento su incentivi automatici. Alcuni dipartimenti, come il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, presentano ritardi critici, con appena lo 0,81% di spesa rendicontata entro il 2023. Il ministero del Turismo, nonostante il suo potenziale per sostenere la ripresa, ha assorbito solo il 2,8% del budget, sollevando preoccupazioni sulle tempistiche di attuazione. Anche il ministero della Salute e della Giustizia evidenziano ritardi significativi, mentre altri enti come il ministero dell’Interno e delle Infrastrutture si collocano a metà strada in termini di spesa renderizzata, lasciando spazio a miglioramenti.