Il dibattito sull’introduzione del reato di omicidio sul lavoro
No al reato di omicidio sul lavoro. Dopo la tragica strage avvenuta sul cantiere Esselunga di Firenze, in cui cinque operai hanno perso la vita, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si è espresso chiaramente contro l’idea di introdurre un reato specifico legato agli incidenti sul lavoro. Durante un’interrogazione al question time, Nordio ha dichiarato: “Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione dell’omicidio sul lavoro.” Questa posizione è stata ribadita nonostante le pressioni e le richieste di azioni più incisive per contrastare il problema delle morti sul luogo di lavoro.
Il ministro Nordio ha sottolineato che, nonostante l’ipotesi di eventuali sanzioni penali sia stata discussa, egli ritiene che l’introduzione di un reato di omicidio sul lavoro potrebbe non essere la soluzione ottimale. Nordio ha evidenziato un parallelo con l’omicidio stradale, dove l’aumento delle pene non ha portato a una diminuzione degli incidenti, bensì a un loro incremento. Questo confronto lo ha portato a esprimere riserve sull’efficacia di una simile misura anche nel contesto dei luoghi di lavoro. Nordio ha inoltre accennato a possibili alternative, affermando che sono in fase di valutazione altre strategie per contrastare il lavoro sommerso.
Opposizione alla creazione di una procura specializzata nazionale
Durante il question time, il ministro della Giustizia ha anche respinto l’idea di istituire una procura specializzata a livello nazionale per affrontare i casi di incidenti mortali sul lavoro. Nordio ha evidenziato l’esistenza di una circolare del Csm che indica la possibilità di creare gruppi di lavoro specializzati presso le procure distrettuali anziché istituire una procura nazionale. Ha sottolineato: “Non credo che la creazione di una procura nazionale possa essere più efficace.” Tuttavia, ha riconosciuto che in alcune procure più piccole, prive di tali gruppi specializzati, potrebbe esserci una carenza di risorse e competenze.
Il ministro Nordio ha proposto un’alternativa intermedia, suggerendo di assegnare alle procure distrettuali la competenza su questi casi al fine di garantire un’omogeneità di approccio all’interno di un distretto. Questo approccio mira a superare le criticità legate alla frammentazione esistente nelle procure più piccole, dove potrebbero mancare le risorse necessarie per affrontare in modo adeguato casi così complessi e delicati. Nordio ha chiarito che la questione è ancora aperta e soggetta a dibattito, evidenziando la complessità e la diversità di opinioni riguardo alle possibili soluzioni da adottare per affrontare il problema delle morti sul lavoro.