Scandalo a Palermo: Traffico di migranti su gommoni di lusso
Palermo e Trapani: le Squadre Mobili insieme al Servizio Centrale Operativo della polizia hanno messo fine a un’organizzazione criminale dedita al traffico di migranti su gommoni di lusso con motori potenti. ‘Sono state eseguite 12 ordinanze di fermo, coinvolgendo 6 italiani e 6 tunisini’, ha dichiarato il procuratore Maurizio de Lucia. L’accusa principale riguarda un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questa rete aveva ramificazioni sia in Italia che in Tunisia, gestendo il trasporto di migranti tra le coste nordafricane e quelle siciliane.
Ricerca e arresto: al momento, due indagati sono ancora in fuga. Uno è stato fermato a Cesena e l’altro in provincia di Venezia. I responsabili dei gommoni erano piloti navigati che conoscevano bene le rotte tunisine, garantendosi l’elusione delle navi militari. I migranti venivano accolti a bordo previo pagamento di cifre tra i 3.000 e i 6.000 euro ciascuno, una somma considerevole rispetto al costo dei viaggi su imbarcazioni sovraffollate e pericolanti tipiche dei trafficanti nel Mediterraneo. Nei gommoni di lusso viaggiavano al massimo venti migranti, assicurando un servizio ‘esclusivo’.
Organizzazione criminale ben strutturata
La cellula attiva a Marsala, composta da individui italiani e tunisini, si occupava di fornire il supporto logistico per i viaggi, organizzando le imbarcazioni e reclutando gli scafisti, scelti con cura tra i tunisini residenti in Italia. Tra i capi dell’organizzazione emerge la figura di un tunisino richiedente asilo, ex poliziotto corrotto, presumibilmente in stretto contatto con il vertice della cellula in Tunisia. Quest’ultimo è stato coinvolto nelle attività di selezione dei migranti, stabilendo condizioni e tariffe per il trasporto dalle coste settentrionali tunisine a quelle siciliane.
L’indagine ha rivelato una struttura ben organizzata e efficiente, con ruoli definiti e una rete di complici che facilitavano il reclutamento e il trasporto dei migranti. La presenza di un ex poliziotto corrotto all’interno dell’organizzazione solleva interrogativi sulla complessità e sull’interconnessione tra le reti criminali e le istituzioni. La collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e tunisine è stata essenziale per smantellare questa pericolosa attività criminale che sfruttava la vulnerabilità e la disperazione dei migranti in cerca di una via verso l’Europa.