Metalmeccanici italiani chiedono miglioramenti significativi
I sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil stanno richiedendo un aumento sostanziale per i metalmeccanici italiani. La richiesta di un incremento salariale di 280 euro e la proposta di un maggiore welfare e di una settimana lavorativa di 35 ore stanno definendo il quadro delle negoziazioni per il rinnovo del contratto, che coinvolge oltre 1,5 milioni di lavoratori. La richiesta di riduzione dell’orario di lavoro rappresenta un’aspirazione significativa per migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro.
Riduzione dell’orario di lavoro e transizione ecologica
Nella piattaforma presentata, i sindacati affermano: “Chiediamo che si avvii una fase di sperimentazione contrattuale con l’obiettivo di raggiungere progressivamente una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali“. Questa proposta non solo mira a migliorare la qualità della vita dei lavoratori ma anche a favorire la transizione ecologica e tecnologica. I sindacati sottolineano l’importanza di trovare soluzioni innovative per gestire le sfide legate ai cambiamenti epocali e alle crisi settoriali.
Miglioramenti nel welfare e nella conciliazione vita-lavoro
Oltre alla richiesta di aumento salariale, i metalmeccanici stanno chiedendo un incremento dell’importo per i flexible benefits nel campo del welfare integrativo. La proposta di garantire che i contratti a tempo indeterminato rimangano la forma principale di assunzione punta a ridurre la precarietà nel settore. Inoltre, la richiesta di specifici permessi aggiuntivi per la conciliazione dei tempi di vita-lavoro mostra l’attenzione dei sindacati verso le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.
La richiesta di normative sull’intelligenza artificiale mira a prevenire abusi e violazioni contrattuali derivanti da un uso distorto delle tecnologie. I sindacati chiedono di partecipare attivamente alla definizione della governance dei dati e degli algoritmi per limitarne gli impatti negativi. Infine, la richiesta di un congedo parentale integrato al 100% del reddito per due mesi aggiuntivi rappresenta un ulteriore passo verso la tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici nel settore metalmeccanico.