La classifica sulla qualità dell’aria: Milano tra le città più inquinate al mondo?
Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali. Tira una brutta aria in Lombardia. Secondo i dati forniti da IQAir, un sito svizzero specializzato nella valutazione della qualità dell’aria a livello globale, Milano si è classificata come la terza città più inquinata al mondo nella giornata di domenica, con un punteggio di 193. Questo la collocava dietro solamente a Dacca, in Bangladesh, Lahore, in Pakistan. Purtroppo non solo Milano e la Lombardia se la passano male. Nel corso degli ultimi giorni, tutta la Pianura Padana ha sperimentato livelli significativi di smog.
Domenica sotto la Madonnina la concentrazione di PM2.5, che rappresenta le particelle sospese più sottili nell’aria, ha raggiunto un livello 27,4 volte superiore al valore massimo annuale indicato dall’OMS. Secondo i dati resi noti dall’Arpa Lombardia, la media giornaliera di domenica di PM10 è stata di 136 microgrammi per metro cubo, valore che supera ampiamente il limite consentito di 50. Secondo Arpa, ci sono punti da chiarire. “Non ci ritroviamo d’accordo con la classifica che colloca Milano tra le città con la peggiore qualità dell’aria al mondo. Non riteniamo affidabile questa fonte di informazione, principalmente perché si basa su dati che variano continuamente.”
Le criticità della classifica e la questione dei dati
Le criticità principali di questo tipo di classifica riguardano la fonte dei dati e la loro raccolta. Le informazioni provengono da diversi metodi di misurazione, alcuni dei quali meno affidabili rispetto ad altri. Ad esempio, le centraline di Arpa gestite da noi sono più attendibili rispetto ad altre misure indicative meno costose e che non devono rispettare gli stessi criteri di validazione e garanzia di qualità. Questa eterogeneità di metodologie può influenzare l’affidabilità complessiva dei dati. Secondo le autorità, la situazione è più complessa di quanto appaia. “Al momento, ci troviamo in una situazione critica in cui i livelli di PM10 superano di più del doppio gli standard di qualità dell’aria stabiliti.”
Il responsabile della Qualità dell’aria dell’Arpa Lombardia, Guido Lanzani, spiega che il limite giornaliero è fissato a 50, ma è stato superato domenica. “Purtroppo, questa è diventata una situazione tipica in questo periodo, in cui le condizioni meteorologiche e la presenza di varie fonti contaminanti contribuiscono a un accumulo di inquinanti atmosferici.” L’origine del problema va oltre la classifica. “In questo periodo diversi fattori contribuiscono al deterioramento della qualità dell’aria a Milano e in Lombardia. Da un lato, le condizioni meteorologiche giocano un ruolo significativo, quindi la mancanza di pioggia e vento.”
Le fonti di inquinamento e le sfide da affrontare
Non possiamo trascurare l’impatto delle varie fonti di inquinamento, tra cui il traffico automobilistico e l’industria. Anche i riscaldamenti domestici, soprattutto quelli alimentati a legna, contribuiscono alla situazione. “Anche le emissioni provenienti dall’agricoltura e dagli allevamenti hanno un ruolo, specialmente durante questo periodo in cui avvengono gli spandimenti di reflui zootecnici, i quali contribuiscono ulteriormente all’aumento dei livelli di inquinamento atmosferico.” La sfida è complessa e richiede azioni coordinate e tempestive.
La situazione attuale richiede un approccio urgente e strategico. La qualità dell’aria è un elemento fondamentale per la salute pubblica e l’ambiente. È necessario un impegno concreto da parte di tutti i settori coinvolti per ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità dell’aria per le generazioni future. Milano e la Lombardia affrontano una sfida importante. “È essenziale adottare misure efficaci e sostenibili per contrastare l’inquinamento atmosferico e proteggere il benessere di tutti i cittadini.”