Lega propone Daspo per gli artisti politicamente attivi: polemiche e reazioni
Il sottosegretario leghista Alessandro Morelli ha sollevato polemiche proponendo l’applicazione del Daspo agli artisti che ‘fanno politica’ durante le loro esibizioni, in particolare nei programmi televisivi della Rai. Secondo Morelli, il palco deve essere riservato esclusivamente alla musica e non all’espressione di opinioni politiche. Questa proposta riguarderebbe non solo il Festival di Sanremo, ma anche altri programmi televisivi.
In risposta alle dichiarazioni di Morelli, l’opposizione si è scagliata duramente contro questa proposta. La deputata del Pd, Ouidad Bakkali, ha definito l’idea del Daspo per Sanremo e i programmi Rai un’assurdità, sottolineando come gli artisti debbano avere il diritto di esprimere le proprie opinioni senza essere censurati. Anche il M5S ha condannato le parole del sottosegretario, definendole inaccettabili e sottolineando l’importanza della libertà di opinione in una democrazia.
Reazioni all’esternazione di Morelli: la critica dell’opposizione
La reazione dell’opposizione alle dichiarazioni di Alessandro Morelli è stata unanime nel respingere l’idea di limitare la libertà di espressione degli artisti. Il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai, Dario Carotenuto, ha criticato aspramente il sottosegretario, sottolineando come la democrazia preveda il diritto alla libertà di parola e di opinione per tutti, compresi gli artisti. Carotenuto ha inoltre evidenziato la mancanza di una presa di distanza da parte della maggioranza di governo rispetto alle parole di Morelli, definendo il silenzio come una forma di complicità.
Anche da parte dell’Alleanza Verdi e Sinistra, le dichiarazioni di Morelli sono state duramente criticate. Marco Grimaldi, vicepresidente del partito alla Camera, ha ironizzato sulle proposte del sottosegretario definendole ‘ridicole’ e suggerendo che potrebbero portare a una situazione di isolamento politico. Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro, membri dell’Alleanza Verdi e Sinistra, hanno sottolineato come il diritto alla libertà di espressione sia un principio sacrosanto sancito dalla Costituzione e che nessuno dovrebbe metterlo in discussione.
Le parole di Alessandro Morelli hanno scatenato un acceso dibattito sul ruolo degli artisti e sulla libertà di espressione all’interno dei programmi televisivi. Mentre il sottosegretario propone misure restrittive per chiunque esprima opinioni politiche sui palcoscenici, l’opposizione e diverse personalità politiche hanno difeso il diritto alla libertà di parola come valore fondamentale di una società democratica. Resta aperta la discussione su come conciliare la libertà artistica con il rispetto delle regole e dei contesti in cui si esibiscono gli artisti.