Confermata la condanna all’ergastolo per Alessandro Maja
La Corte d’Appello ha confermato l’ergastolo per Alessandro Maja, l’uomo responsabile dell’atroce omicidio della moglie Stefania Pivetta e della figlia Giulia a Samarate, in provincia di Varese. Nicolò Maja, l’unico sopravvissuto della famiglia, è stato ritrovato gravemente ferito e salvato dopo diversi interventi chirurgici. Nonostante la sua assenza in aula per motivi medici, la giustizia ha emesso la sentenza definitiva.
Reazioni e dichiarazioni durante il processo
Durante il processo, il suocero Giulio Pivetta, padre della vittima Stefania, ha espresso il suo scetticismo sul presunto pentimento di Maja: ‘Non credo al pentimento di Maja e alle sue scuse, l’ha fatto per trarne vantaggio.’ Ha inoltre sottolineato l’importanza del rispetto della legge e ha commentato: ‘Il perdono? Ci mancherebbe altro … oggi mi ha fatto pena.’ Infine, riguardo al figlio Nicolò, ha rassicurato che, nonostante sia ancora in ospedale, sta bene.Nicolò Maja, il giovane superstite, ha dichiarato a Fanpage.it: ‘È una giornata un po’ difficile, ma forse il fatto che sia in ospedale mi aiuta a non pensarci troppo.’ Ha manifestato il desiderio di conoscere i dettagli tramite il nonno. Nicolò ha inoltre espresso il suo dolore per il compleanno mancato della sorella e ha commentato sulla sentenza emessa: ‘Era quello che speravo, temevo che con qualche cavillo riuscisse ad accorciare i tempi ma per fortuna non è successo.’
Indagini sulla movente e riflessioni familiari
Nonostante le indagini non abbiano definito con certezza la movente dell’omicidio, la Procura ha suggerito una possibile crisi matrimoniale o problemi economici come cause scatenanti. Tuttavia, la suocera di Alessandro Maja ha rivelato dettagli sconcertanti che indicano una premeditazione dell’atto: ‘Mia figlia raccontò a un’amica di esserselo trovata davanti di notte, lei in quel periodo dormiva sul divano perché aveva preso il Covid.’ Inoltre, Giulia, la figlia, aveva avvertito qualcosa di inquietante: ‘Mentre mio marito l’accompagnava a tennis – riferisce Ines – Giulia disse che la sera prima il padre si era seduto sul letto accanto a lei e le aveva chiesto scusa.’
La tragedia di Samarate ha scosso non solo la comunità locale ma ha anche evidenziato la complessità di dinamiche familiari oscure e nascoste. La conferma dell’ergastolo per Alessandro Maja rappresenta un passo verso la giustizia, mentre Nicolò Maja e il resto della famiglia cercano di elaborare il dolore e la perdita subita.