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Lo sgombero delle case occupate a Caivano
Giovedì mattina la Polizia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno iniziato a notificare il provvedimento di sgombero di 254 case occupate abusivamente a Caivano, un comune alla periferia settentrionale dell’area metropolitana di Napoli. Questo intervento è stato la risposta alle occupazioni abusive che si protraggono da anni senza soluzione. Il Parco Verde, quartiere in questione, è stato al centro dell’attenzione a causa di un grave caso di stupro che ha scosso la comunità.
Situazione a Caivano
Il Parco Verde è un quartiere di poco più di un chilometro quadrato, costruito in seguito al terremoto dell’Irpinia del 1980. Questo terremoto, uno dei più disastrosi in Italia, ha portato alla costruzione rapida di interi quartieri per ospitare gli sfollati. Tuttavia, la mancanza di un piano urbanistico ha reso questi insediamenti precari, trasformando le sistemazioni temporanee in abitazioni permanenti.
Problemi strutturali e sociali
Edifici precari: la costruzione veloce degli edifici nel Parco Verde e in altre zone di Napoli ha portato a una serie di problemi strutturali. Senza adeguata pianificazione, molte case popolari sono state occupate abusivamente, privando il comune di entrate cruciali. Questo ha creato un circolo vizioso di illegalità e precarietà abitativa.
Violenze e criminalità: nel corso degli anni, il Parco Verde ha visto vari episodi di violenze e abusi, incluso il tragico caso di bambini come Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. Inoltre, la zona è stata infiltrata da attività criminali legate allo spaccio di droga, provenienti dalle Vele di Scampia. Questa presenza ha contribuito a creare un ambiente insicuro e problematico per i residenti.
Reazioni e criticità
Notifica di sgombero: la Procura di Napoli Nord ha emesso decreti per il sequestro di 254 case occupate abusivamente da 419 persone, che non versano affitti al comune da anni. Questa azione ha generato tensioni tra gli abitanti e le forze dell’ordine, con proteste e preoccupazioni per il futuro delle famiglie coinvolte.
Appello per una soluzione politica: Don Maurizio Patriciello, il prete del Parco Verde minacciato dalla camorra, ha sottolineato la necessità di una soluzione politica per affrontare la situazione. Ha evidenziato le difficoltà che affrontano le famiglie coinvolte nello sgombero e ha chiesto un approccio umano e solidale. La preoccupazione per le possibili ripercussioni sociali ed emotive di queste azioni è palpabile, mentre si auspica un intervento che tenga conto della complessità della situazione.