Avvocato Ventimiglia difende Sciortino: ‘Questioni familiari coinvolgono mio assistito’
Salvatore Sciortino, il collega coinvolto in un’indagine per circonvenzione di incapace insieme al notaio Gianni Donetti e al neurochirurgo Franco Traverso, si trova al centro di un’inchiesta della Guardia di Finanza su disposizione della Procura. L’avvocato Mario Ventimiglia ha preso in carico la sua difesa e ha dichiarato che si tratta di una ‘questione familiare che ha coinvolto il mio assistito’. La vicenda ha avuto origine dal testamento della donna, che ha escluso il fratello a favore della nipote.
Dopo la diffusione della notizia, l’avvocato Ventimiglia ha convocato i media per discutere l’accaduto direttamente nell’ufficio del suo assistito, nelle vicinanze della figlia della donna coinvolta. Salvatore Sciortino è stato nominato amministratore della donna quando aveva 82 anni e ha ricoperto tale ruolo dal 2012 al 2018, su designazione del giudice De Martino del tribunale di Sanremo. La donna, deceduta nel 2021 all’età di 91 anni, presentava problemi di deambulazione e aveva richiesto un amministratore, ruolo ricoperto dall’avvocato Sciortino.
Indagini e assoluzioni di Sciortino
L’avvocato Ventimiglia ha dichiarato che sarà disponibile per qualsiasi accertamento riguardante gli atti contestati, sottolineando la volontà di collaborare con la magistratura. Salvatore Sciortino è stato indagato e imputato due volte per questioni legate alla gestione dell’amministrazione della donna, con querelle mosse dal fratello della stessa. Tuttavia, è importante notare che è stato assolto in entrambi i casi, poiché ‘il fatto non sussiste’. Il fratello della donna aveva accusato Sciortino di aver percepito indebitamente somme di denaro, ma le accuse non hanno retto al processo.
Il legale ha anche menzionato che la nipote di Sciortino è stata anch’essa assolta. Nonostante l’ipotesi di prescrizione che potrebbe riguardare il caso, l’avvocato Mario Ventimiglia ha espresso la necessità di esaminare attentamente il dispositivo che coinvolge il suo assistito. Le prescrizioni per questo tipo di reati si attestano a 6 anni, che potrebbero estendersi a 7 nel prossimo aprile, a meno che non intervengano atti interruttivi che ne modifichino il termine.
Accuse e dichiarazioni sul caso
Una delle accuse mosse dal fratello della donna riguarda il momento in cui, durante la lettura del testamento redatto dal notaio Donetti, la donna non avrebbe proferito parola. Le testimonianze dei presenti alla lettura del testamento sembrano confermare questa circostanza. L’avvocato Mario Ventimiglia ha annunciato che chiederà che il suo cliente sia ascoltato, come già avvenuto per altri procedimenti che si sono conclusi con l’assoluzione di Sciortino. La Guardia di Finanza ha seguito da vicino la vicenda attuale, mentre le indagini precedenti sono state condotte direttamente dalla Procura del tribunale.
Il legale del notaio Gianni Donetti, l’avvocato Alessandro Moroni, ha dichiarato di attendere gli atti dell’inchiesta e ha espresso fiducia nella correttezza dell’operato del suo assistito: ‘Sono convinto che abbia svolto le sue funzioni nel pieno rispetto dei doveri professionali.’