Meloni pronta a chiudere il caso Sgarbi
Giorgia Meloni sembra decisa a mettere fine alla vicenda legata alle dimissioni di Vittorio Sgarbi. Dopo il ritorno dall’esperienza in Giappone, la leader di Fratelli d’Italia sembra intenzionata a risolvere la questione in tempi brevi. Secondo quanto riportato, Sgarbi avrebbe mostrato disponibilità a cooperare: ‘Riconosco la piena legittimità della premier Meloni e la ringrazio di aver considerata corretta la mia scelta di dimettermi’, ha dichiarato all’Adnkronos.
Il successore di Sgarbi
Le voci che circolano indicano che la posizione lasciata vacante da Sgarbi potrebbe non essere immediatamente riassegnata. Al suo posto, potrebbe essere designato il successore di Augusta Montaruli all’Università, posizione aperta da un anno. All’interno della maggioranza, si è concordi nel considerare tale incarico come prerogativa dei Noi Moderati. Le ipotesi sull’identità del possibile successore variano: da Ilaria Cavo, vicina a Giovanni Toti, a una decisione interna al partito guidato da Maurizio Lupi. Le speculazioni, inoltre, suggeriscono la possibilità di dover nominare un altro sottosegretario al Mef, ma fonti ufficiali preferiscono mantenere il silenzio su queste indiscrezioni.
Le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi, dal canto suo, ha chiarito di non aver ancora formalizzato le dimissioni: ‘Sono nel mio ufficio e lo sono fino al ritorno della Meloni’. Il sottosegretario alla Cultura ha sottolineato: ‘Ho dichiarato e lo ripeto che ho dato le mie dimissioni, poi ho fatto una questione di ordine giuridico e anche garantistico’. Rispondendo a un’eventuale azione legale, Sgarbi ha espresso la sua posizione: ‘Non ha senso fare ricorso al Tar. Se finisce la mia funzione, il Tar cosa mi deve restituire? L’onore?’.
La decisione di non appellarsi al Tar
Sgarbi ha spiegato la sua scelta di non ricorrere al Tar, sottolineando l’importanza di concludere l’esperienza politica in modo chiaro e tempestivo: ‘Se avessi il tempo, come è capitato con il caso Montaruli, di un percorso che arriva a una delibera o sentenza definitiva, allora vorrebbe dire che Meloni mi consente di rimanere fino a che il Tar non ha dato la sua sentenza.’ Il critico d’arte ha evidenziato la necessità di evitare un prolungamento eccessivo del suo mandato, che potrebbe danneggiare il corretto funzionamento dell’istituzione: ‘Ma siccome questo è un tempo troppo lungo e imprevedibile, è bene che politicamente l’esperienza finisca, come io voglio, e quindi non ha senso fare ricorso al Tar’.
Preoccupazioni di Sgarbi
Infine, Sgarbi ha manifestato preoccupazione per la situazione del Ministero, sottolineando la mancanza di competenze nel settore artistico: ‘Soffro per essermene andato perché lascio un ministero orfano, senza nessuno – tra quelli che sono qua – che abbia coscienza di quello di cui si deve occupare, a partire dal ministro’. Ha espresso rammarico per la mancanza di figure competenti nel settore artistico all’interno del Ministero, sottolineando le implicazioni negative per la tutela e la promozione dell’arte nel Paese.