![Sanzioni illegittime e la battaglia politica a Bologna: il dibattito su 'Bologna città 30' 1 20240206 102405](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240206-102405.webp)
Sanzioni illegittime e la battaglia politica
Il centro destra a Bologna ha depositato un quesito referendario per valutare la decisione di realizzare ‘Bologna città 30’. Il senatore Marco Lisei di Fratelli d’Italia spiega che sono necessarie 200 firme iniziali per avviare il processo che potrebbe portare a 9000 firme definitive. Lisei sottolinea le sfide dell’autenticazione delle firme, ma si dice ottimista data la presunta disapprovazione per Città 30 e l’appoggio di avvocati.
Il centro destra avanza la tesi che le sanzioni legate a Città 30 siano illegittime. Lisei invita i cittadini a ricorrere per farle annullare e critica l’approccio del Comune, suggerendo un ritiro delle ordinanze e un focus su interventi veramente utili per la sicurezza stradale. La posizione del Ministero dei trasporti sul finanziamento delle Zone 30 viene evidenziata come distinta dalla contestata Città 30.
Unità di intenti e scontento cittadino
Stefano Cavedagna della Lega dichiara che il centro destra non si oppone alle Zone 30 finanziate dal Ministero dei trasporti ma contesta la diffusione generalizzata della Città 30. La richiesta di chiarimenti al sindaco in caso di esito referendario contrario viene sottolineata, invitando tutti i contrari alla guida più lenta a partecipare. Il presidente di Confabitare, Alberto Zanni, enfatizza il carattere apolitico dell’iniziativa, con altre organizzazioni civiche che si uniranno al fronte.
I consiglieri di centro destra ribadiscono che la questione non è politica ma riguarda la preferenza per una guida più libera. Lanfranco Massari di Forza Italia sottolinea l’unità d’opposizione dovuta alla questione. Tuttavia, viene evidenziata la differenza con Olbia, dove la Città 30 è stata accettata senza problemi, attribuendo ciò alle caratteristiche differenti delle due città.
La stanchezza della propaganda politica
Il sindaco Matteo Lepore, collegato al sito ‘Il Cantiere di Bologna’, si dimostra stanco del dibattito ideologico e propagandistico legato a Città 30. Lepore riconosce che la decisione è politica ma sottolinea la necessità di valutare l’andamento sulla base di dati scientifici e adeguare di conseguenza il provvedimento. Lepore respinge l’idea di attendere la conclusione dei cantieri principali, argomentando che ritardare potrebbe significare posticipare la sicurezza stradale di decenni.