L’avvocato milanese Eugenio Losco
si trova al centro di una battaglia legale per riportare a casa Ilaria Salis, detenuta in Ungheria da oltre un anno. Nonostante gli sforzi compiuti, i recenti incontri con i ministri degli Esteri e della Giustizia italiani non hanno portato a progressi significativi. L’avvocato Losco ha dichiarato: ‘Il governo italiano non ha intenzione di interferire con gli affari giudiziari di un paese straniero e, quindi, non prevede alcun intervento diplomatico.’
La Commissione europea e le possibilità di aiuto per Ilaria Salis
Secondo la Commissione europea, la decisione quadro sul reciproco riconoscimento delle misure cautelari potrebbe essere applicabile al caso di Ilaria Salis. Tuttavia, il governo italiano sembra non considerare possibili alternative alla detenzione. L’avvocato Losco ha ribadito: ‘Si tratta di una decisione volta a evitare discriminazioni, garantendo che cittadini stranieri e nazionali siano trattati in modo equo durante i processi legali.’
Sta valutando l’ipotesi di presentare un’istanza al tribunale di Budapest per l’uscita di Ilaria dal carcere? Losco ha risposto: ‘È una decisione che dobbiamo ancora prendere, coinvolgendo anche gli avvocati ungheresi. Prepareremo un’istanza alla Corte europea dei diritti umani sulle condizioni della sua detenzione, ma si tratta di un percorso lungo e complesso.’
Le sfide e i pericoli per Ilaria Salis
Le possibili ritorsioni sono una preoccupazione costante per Ilaria Salis, che teme per la propria sicurezza se dovesse essere rilasciata ma rimanere in Ungheria. Losco ha sottolineato: ‘Il pericolo di vendette è concreto, considerando anche episodi passati di aggressioni a sfondo neonazista a Budapest. Ilaria è esposta a rischi reali, come dimostrano la diffusione delle sue informazioni personali.’
Il processo in corso procede a rilento, con la prossima udienza fissata per il 24 maggio. Losco ha evidenziato: ‘I tempi lunghi costituiscono un problema, poiché il processo potrebbe protrarsi fino al 2024. Ilaria rischia di dover trascorrere tutto questo periodo in carcere, con tutte le difficoltà e le incertezze connesse.’
La situazione in Italia non è molto diversa da quella in Ungheria, portando alla necessità di affrontare i problemi interni. Losco ha commentato: ‘Non possiamo ignorare ciò che accade nel nostro paese solo perché altrove le condizioni sono critiche. Bisogna lavorare per migliorare la situazione sia in Italia che all’estero.’
Le sfide dei detenuti italiani all’estero
La questione sollevata da Nordio, riguardante i circa 2.500 italiani detenuti nel mondo, richiede un’attenzione approfondita. Losco ha dichiarato: ‘È importante capire se questi detenuti si trovano in paesi europei come Ilaria Salis e se sono in attesa di processo o già condannati. È fondamentale affrontare le sfide di tutti i connazionali detenuti all’estero in modo equo e trasparente.’
In un contesto più ampio, il caso di Gabriele Marchesi, che rischia la consegna all’Ungheria per presunte aggressioni, evidenzia le complessità dei mandati di cattura europei. Losco ha sottolineato: ‘La procura generale ha evidenziato la mancanza di informazioni adeguate sulle carceri ungheresi, continuando a opporsi alla consegna di Marchesi. È cruciale garantire una cooperazione giudiziaria efficace tra gli stati membri dell’Unione Europea.’