Confermate le condanne per il crollo delle palazzine di Amatrice
La Cassazione ha confermato le condanne legate al crollo delle due palazzine di edilizia residenziale pubblica durante il sisma di Amatrice nel 2016. Ottaviano Boni, il costruttore, e Maurizio Scacchi, il geometra, sono stati rispettivamente condannati a nove e cinque anni e otto mesi di carcere.Francesca Ceroni, procuratrice generale, aveva richiesto la conferma delle condanne per Boni e Scacchi, imputati di omicidio colposo per non aver vigilato sull’applicazione corretta delle norme antisismiche durante la costruzione delle palazzine in piazza Sagnotti.
L’importanza della sentenza
Le famiglie delle 18 vittime si sono costituite parte civile nel processo, cercando giustizia per quanto accaduto. Si è scoperto che durante la costruzione sono stati utilizzati materiali scadenti e si è risparmiato sulla quantità di pilastri utilizzati, compromettendo la solidità degli edifici.Il sismologo, ascoltato durante il dibattimento, ha chiarito che gli eventi di quella notte non sono stati eccezionali, ma prevedibili. Il crollo delle palazzine non è stato causato solo dal sisma, ma anche da scelte umane errate durante la progettazione e costruzione.
Giustizia per le vittime
L’avvocato Wania Della Vigna, rappresentante legale delle parti civili, ha commentato la sentenza affermando: “Oggi i giudici della Cassazione hanno assicurato verità e giustizia alle vittime. Non fu solo il sisma a causare le morti, ma anche le concause umane. I reati vanno dal disastro colposo all’omicidio colposo e alle lesioni colpose, coinvolgendo due imputati e due responsabili civili, la Regione Lazio e Ater”.