Detenuto provoca un incendio nel carcere di Bancali
Incidente al carcere di Bancali: una situazione di tensione e pericolo si è verificata nel pomeriggio di oggi, quando un detenuto ha deliberatamente innescato un incendio nella propria cella. Tale evento ha portato sei agenti della polizia penitenziaria a essere ricoverati in ospedale a causa dei fumi tossici prodotti. Non è la prima volta che il detenuto in questione si rende protagonista di episodi violenti all’interno della struttura carceraria.
Il segretario generale della UilPa della Sardegna, Michele Cireddu, ha fornito dettagli cruciali sull’accaduto, affermando che ‘le fiamme si sono propagate rapidamente, generando panico tra i detenuti e creando una situazione di pericolo immediato. Nonostante le avverse condizioni, gli agenti sono riusciti ad entrare nella cella dell’autore dell’incendio, mettendo a rischio la propria incolumità per sedare la situazione’.
Agenti coraggiosi in azione
Rischio e coraggio: i sei poliziotti coinvolti sono stati trasportati in ospedale per cure mediche a causa dell’inalazione di fumi tossici durante l’operazione di soccorso. Cireddu ha sottolineato che gli agenti, nonostante le avversità, hanno operato con determinazione e professionalità per garantire la sicurezza di tutti i detenuti e sedare l’incendio. ‘La situazione è stata ulteriormente complicata dal fatto che il detenuto ha attaccato un agente durante il tentativo di salvarlo, rendendo l’intervento ancora più rischioso e impegnativo’, ha aggiunto il segretario della UilPa.
La precarietà gestionale all’interno dell’Istituto è stata portata all’attenzione da Cireddu, che ha evidenziato come ‘da troppi anni manchi una stabilità dirigenziale che si riflette pesantemente sul personale, lasciato senza una linea guida chiara. La polizia penitenziaria, quotidianamente, paga le conseguenze di questa mancanza di direzione e si sente abbandonata’. La situazione richiede un’azione decisa e una maggiore attenzione alle condizioni di lavoro e di sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie.