Sardegna: Polemiche sul Sondaggio Falsificato
La campagna elettorale per le Regionali in Sardegna si infiamma con polemiche legate a un sondaggio taroccato che ha scatenato un vero e proprio terremoto politico. Il finto sondaggio, diffuso inizialmente, presentava Alessandra Todde al 45% e Renato Soru al 10%, generando sconcerto e indignazione tra i sostenitori dei candidati coinvolti. Un episodio che getta ombre sulla trasparenza e la correttezza della competizione elettorale.
Le Manipolazioni e i Retroscena
La situazione si complica ulteriormente quando viene alla luce un secondo sondaggio, contrassegnato come ‘VERO’, con dati completamente diversi rispetto al precedente. In questa nuova versione, il campione passa da 1000 a 1700 persone, mentre il margine di errore aumenta al 4%. I risultati mostrano un crollo clamoroso della popolarità di Renato Soru, con un calo di ben 22 punti percentuali nelle intenzioni di voto. In particolare, Alessandra Todde emerge come favorita con il 45% delle preferenze, seguita da Paolo Truzzu al 43% e Soru in coda con solo il 10% dei consensi.
La rivelazione degli autori di questa manipolazione, l’associazione studentesca Reset Unica, ha scatenato un’ondata di reazioni e accuse incrociate tra le fazioni politiche coinvolte. L’associazione, riconducibile all’area del centrosinistra, è finita al centro di un vespaio mediatico, mettendo in discussione l’etica e la lealtà della competizione elettorale in Sardegna. In vista del voto fissato per il 25 febbraio, l’incertezza e la tensione crescono, con aspettative di ulteriori colpi di scena e scontri politici imminenti.