Finanza sequestra 36 appartamenti e un ex convento
Un imprenditore è stato oggetto di un’operazione da parte della Finanza che ha portato al sequestro di 36 appartamenti e di un ex convento. L’imprenditore aveva attuato uno schema fraudolento basato sull’utilizzo di ‘società schermo’ con sedi in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, interconnesse tramite partecipazioni intestate a prestanome designati come rappresentanti. Questo modus operandi, sviluppato nel tempo, prevedeva compravendite fittizie su immobili al solo scopo di generare crediti IVA per le società acquirenti. Tali crediti venivano reinvestiti nell’acquisto di ulteriori immobili, consentendo così all’imprenditore di mascherare i propri beni e di eludere le richieste di pagamento da parte dello Stato.
Indagine approfondita e scoperta dell’inganno
Le indagini condotte hanno analizzato gli stratagemmi messi in atto dall’imprenditore, che si è avvalso di 16 prestanome e 28 società satellite sparse in diverse nazioni. Questo individuo, con un passato nel settore edile e immobiliare sin dagli anni ottanta, è stato soggetto a varie condanne e denunce, soprattutto per reati fiscali. I finanzieri hanno esaminato attentamente la sua attività imprenditoriale, riuscendo a quantificare le imposte evase nel corso degli anni, trasformate in debiti con l’erario.
L’evasione fiscale ha generato un profitto che è stato collegato alla crescente ricchezza immobiliare accumulata dall’imprenditore nel tempo. L’analisi delle entrate e delle acquisizioni patrimoniali ha rivelato un’evidente discrepanza, classificando l’uomo come un evasore fiscale seriale, definito persino come ‘socialmente pericoloso’. Questa valutazione ha portato all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniale previste dal codice antimafia.
Sequestro del patrimonio illecito
Come risultato delle attività investigative, il comando provinciale di Pavia ha eseguito un sequestro patrimoniale su un vasto patrimonio accumulato illegalmente dall’imprenditore. Questo patrimonio include 36 appartamenti siti tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un edificio destinato ad albergo a Savona e un ex convento a Torino di interesse storico, per un valore totale superiore ai 12 milioni di euro.