Caos e violenza a Sollicciano: il deterioramento dentro le mura carcerarie
Una rissa tra bande etniche ha scosso il carcere fiorentino di Sollicciano, portando a un’escalation di violenza che ha messo a rischio la vita di due agenti penitenziari. L’episodio, descritto come un ‘pomeriggio di follia’ dal segretario regionale del Sappe Francesco Oliviero, ha evidenziato la situazione precaria all’interno dell’istituto. Durante le visite mediche, detenuti albanesi e nigeriani sono entrati in conflitto, scatenando una serie di eventi violenti. Nonostante i tentativi del personale di mantenere la calma, la situazione è rapidamente degenerata.
Moments of panic and chaos
Momenti di panico e grande tensione hanno caratterizzato l’attacco dei detenuti nigeriani verso i rivali albanesi, culminato in un assalto che ha messo a repentaglio la sicurezza di tutti presenti. Il tentativo di vendetta dei detenuti nigeriani, organizzatisi in risposta all’aggressione subita, ha portato a un’incontrollabile escalation di violenza. Gli agenti penitenziari presenti hanno fatto tutto il possibile per contenere la situazione, ma le forze in gioco erano troppo potenti, portando alla rottura del plexiglass del cancello e al tragico colpo agli occhi subito da due agenti.
Il bilancio di questa violenta rissa è drammatico: due sezioni devastate e cinque agenti di polizia penitenziaria feriti, due dei quali rischiano seriamente di perdere la vista da un occhio. Questo evento ha evidenziato la gravità della situazione all’interno del carcere di Sollicciano, sottolineando la necessità di interventi urgenti per ripristinare la sicurezza e il controllo all’interno dell’istituto. Le parole del sindacalista Francesco Oliviero mettono in luce la paura e il terrore vissuti durante quei momenti critici, sottolineando la necessità di azioni risolutive immediate.