Bufera sull’istituto Barozzi
Sul caso Barozzi i riflettori continuano a rimanere accesi. La vicenda di Damiano Cassanelli – a rischio sospensione per aver rilasciato un’intervista riguardo le criticità del suo istituto – ha così dato il via a un vero e proprio dibattito, in attesa che le sorti scolastiche del ragazzo vengano definite. Secondo quanto dichiarato da un ex rappresentante d’istituto, Giacomo Vandelli, la situazione evidenzia un problema più ampio legato alla gestione autoritaria delle istituzioni scolastiche. Vandelli ha affermato: “Mi sento molto vicino alla vicenda dell’Istituto Barozzi e del suo rappresentante, Damiano Cassanelli. Per due anni anch’io ho ricoperto la carica di rappresentante d’istituto presso il Liceo Formiggini di Sassuolo, scontrandomi con una realtà spesso fatta di procedure e grigi silenzi. Dal mio punto di vista questo atteggiamento ha un solo nome: violenza amministrativa.”
Intervento del Ministro all’Istruzione
Il caso è arrivato sul tavolo del Ministro all’Istruzione Valditara, suscitando reazioni anche a livello politico. Il senatore Barcaiuolo (Fd’I) ha dichiarato: “La senatrice dem Rando faccia pace col suo partito. La risposta del Ministro Valditara sulla vicenda che coinvolge un rappresentante degli studenti del Barozzi rientra all’interno dell’autonomia scolastica tanto sbandierata e difesa dalla sinistra. Il Ministero dell’Istruzione non ha facoltà di entrare nel merito di una decisione scolastica di qualunque natura essa sia.” Il Ministro, infatti, ha inviato una nota dichiarando che lo studente coinvolto potrà fare ricorso all’unico organo competente, l’ufficio scolastico regionale (e non il Ministero) e ha chiesto chiarimenti in merito all’accaduto. Questo intervento politico evidenzia le complessità e le sfide legate alla gestione delle questioni interne alle istituzioni scolastiche, sottolineando l’importanza dell’autonomia decisionale a livello locale per risolvere le controversie.