Il rischio di abuso d’ufficio che paralizza Milano
Il sindaco Beppe Sala si è trovato al centro di una tempesta che ha coinvolto la Procura della Repubblica di Milano, in particolare le indagini condotte dai pm del procuratore Marcello Viola sull’assessorato all’Urbanistica del Comune. Dopo settimane di tensioni e scambi di dichiarazioni, Sala ha affrontato la situazione dichiarando: “Dal nostro punto di vista è una questione tecnica, non politica. Mi auguro e penso che non lo sia neanche dal punto di vista della Procura.” Questa affermazione, seppur apparentemente neutra, sottolinea la delicatezza della situazione e il tentativo di distanziarsi da possibili implicazioni politiche.
La paralisi del “rito ambrosiano” delle autorizzazioni edilizie
Le indagini della Procura hanno messo sotto accusa non solo singoli abusi, ma l’intero sistema di autorizzazioni edilizie rapidamente concesse, permettendo la trasformazione di cantieri in volumi edilizi maggiori, presentati come semplici ristrutturazioni. Questa situazione ha generato preoccupazioni all’interno del Comune, con la paura che tali indagini possano minare la fiducia degli investitori e dei progettisti. Gli ordini degli Architetti e degli Ingegneri hanno espresso preoccupazione per il potenziale impatto negativo sullo sviluppo della città, accusando le indagini di causare “disorientamento” e “paralisi”. Le tensioni sono cresciute ulteriormente con le pesanti dichiarazioni di ex politici e professionisti, che hanno addirittura accusato la Procura di utilizzare “il diritto penale come un manganello”.
La reazione decisa del sindaco Sala e le misure adottate
Di fronte alla crescente pressione e alla paralisi rischiata, il sindaco Sala ha reagito in modo deciso. In risposta alle indagini, il Comune ha annunciato misure per affrontare la situazione, tra cui assistenza legale agli indagati e l’elaborazione di nuove norme per chiarire il quadro regolamentare. Tuttavia, la Procura ha respinto l’idea di un presunto “vuoto normativo”, affermando che le leggi vigenti sono state violate. La situazione si è ulteriormente complicata con la comunicazione ai dipendenti che il Comune non si costituirà parte civile contro gli indagati per le Park Tower, considerando il Comune stesso vittima degli abusi. Questo ha generato ulteriori tensioni e ha sollevato interrogativi sulle responsabilità e sul futuro delle indagini in corso.