Carceri italiane: un allarme sociale crescente
Continua a salire il tragico bilancio dei suicidi nelle carceri italiane. Nel breve arco di 24 ore, si sono verificati altri due casi scioccanti: uno a Verona e l’altro a Carinola, nel Casertano. Questi ultimi eventi portano il numero totale di suicidi avvenuti all’interno delle carceri italiane nei primi 35 giorni del 2024 a un preoccupante totale di 15. In particolare, nel carcere di Verona Montorio, un detenuto di origini ucraine è stato trovato impiccato nella sua cella, dopo un precedente tentativo di autolesionismo che lo aveva già portato in ospedale. Questo tragico episodio rappresenta il quinto suicidio in poco tempo in questa struttura carceraria.
Le reazioni sindacali e politiche
Le reazioni a queste drammatiche vicende non si sono fatte attendere. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, ha commentato: ‘Nostro malgrado la carneficina nelle carceri del Paese continua’. Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, si è detto ‘costernato e affranto’ di fronte a un detenuto che sceglie di togliersi la vita dietro le sbarre, definendo questo gesto una sconfitta per lo Stato e per tutti coloro che lavorano quotidianamente in questo contesto.
Il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, ha sottolineato la gravità della situazione evidenziando la necessità di un rinnovamento completo del sistema carcerario, partendo dalle sue fondamenta. Anche il garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha espresso la sua preoccupazione, affermando che ‘la tendenza drammatica dei suicidi in carcere è sorprendente soprattutto per la politica che è indifferente e vive in silenzio’.
Il quadro politico non è da meno. La senatrice Avs Ilaria Cucchi ha evidenziato un dato allarmante: ‘Siamo quest’anno a una media di circa due suicidi al giorno’. Critiche pesanti sono arrivate anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha puntato il dito contro l’approccio governativo definendolo ‘da populismo penale’. Dall’altra parte, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha respinto queste accuse, affermando che ‘una sinistra, spudorata o smemorata, tenta di addebitare al governo Meloni la fotografia impietosa delle condizioni carcerarie’.
Secondo Delmastro Delle Vedove, il governo attuale sta lavorando per affrontare due problemi cruciali ereditati: il sovraffollamento e la mancanza di educatori nelle istituzioni carcerarie. Tuttavia, le condizioni drammatiche richiedono azioni concrete e meno strumentalità, come sottolineato anche dalla senatrice Cucchi. La soluzione, quindi, non sembra essere la costruzione di nuove strutture, ma piuttosto il potenziamento e il miglioramento di quelle già esistenti, garantendo al personale carcerario le condizioni necessarie per assicurare una vita dignitosa ai detenuti.