Scoperto allevatore criminale a Villasor
Un’operazione dei carabinieri ha portato alla luce un caso scioccante a Villasor, dove un allevatore è stato arrestato per aver ridotto un pastore in stato di schiavitù, torturandolo e mutilandolo. L’uomo, insieme alla sua compagna, è stato coinvolto in attività illegali che vanno ben oltre lo sfruttamento lavorativo. Accanto alla sua abitazione, infatti, sono state trovate illegalmente accumulate ben trenta tonnellate di rifiuti speciali, tra auto, carcasse e componenti di motori, che venivano poi venduti online. Questo individuo, già noto alle forze dell’ordine, è stato immediatamente arrestato e ora si trova dietro le sbarre a Uta, mentre la compagna è agli arresti domiciliari.
Le terribili condizioni del pastore vittima
La vittima di queste atroci violenze era un uomo di 45 anni, impiegato irregolarmente come pastore dall’allevatore criminale. L’uomo, costretto a vivere in condizioni disumane, era soggetto a continui maltrattamenti, privato persino della libertà di comunicare con l’esterno. Alloggiato in una struttura fatiscente vicino alla stalla e alla porcilaia, era costretto a subire botte, frustate e persino mutilazioni fisiche come il taglio di falangi e parti delle orecchie. Le ferite e le lesioni riportate sono state documentate dai medici legali, confermando l’orribile trattamento inflitto alla vittima.La terribile situazione è perdurata fino a dicembre, quando l’uomo è finalmente riuscito a fuggire con l’aiuto della sorella e a denunciare l’accaduto alle autorità. Gli accertamenti medico-legali hanno confermato la gravità delle lesioni riportate, che comporteranno una deformazione permanente per la vittima. L’allevatore è stato arrestato con l’accusa di riduzione in schiavitù, plagio, lesioni permanenti aggravate e sfruttamento di manodopera in nero.
Scoperte ulteriori attività illegali
Nel corso dell’operazione delle forze dell’ordine, sono emerse ulteriori attività illegali condotte dall’allevatore criminale. Oltre allo sfruttamento del pastore, è stata scoperta una vasta quantità di rifiuti speciali accumulati illegalmente nei pressi della sua abitazione, per un totale di trenta tonnellate. Auto abbandonate, rottami, ricambi e parti di motori erano destinati alla vendita online, in violazione delle normative ambientali. Questa gestione non autorizzata dei rifiuti ha portato a ulteriori denunce e complicazioni giuridiche per l’allevatore, che ora dovrà rispondere di ulteriori reati di gestione illegale di rifiuti speciali.