La problematica dei suicidi in carcere: polemiche e proposte
Ilaria Cucchi, vicepresidente della Commissione Giustizia, solleva un tema scottante: i suicidi in carcere. Con un tono critico, sottolinea: “Siamo quest’anno a una media di circa un suicidio al giorno. Un numero enorme ed è grave che questo succeda nell’inerzia di chi dovrebbe prendere decisioni e fare qualcosa contro il sovraffollamento delle carceri.” Cucchi propone soluzioni concrete, come il trasferimento di detenuti affetti da disturbi psichiatrici in strutture adeguate e l’utilizzo di misure alternative per reati minori.
In risposta, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro difende l’operato del governo: “Stiamo alacremente lavorando per risolvere le condizioni ereditate, come il sovraffollamento e la mancanza di educatori negli istituti.” Delmastro sottolinea i progressi compiuti nel recupero di posti detentivi e il completamento degli organici di istituto, affermando che tali azioni dimostrano la concretezza dell’azione governativa.
Proposte e critiche: la voce di Davide Faraone
Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, si unisce al dibattito portando l’attenzione sui detenuti con disturbi mentali: “I malati psichici non dovrebbero stare in carcere. Andrebbero inseriti nelle Rems, strutture sanitarie di accoglienza per chi ha commesso dei reati ma è affetto da disturbi mentali.” Faraone denuncia la carenza di posti in queste strutture e l’isolamento dei detenuti vulnerabili, sottolineando che “ogni suicidio è una sconfitta per lo Stato.”
La situazione rimane critica, con due nuovi casi di suicidio in carcere segnalati a Verona e Carinola. La Commissione Giustizia si trova a dover affrontare un’emergenza che richiede interventi immediati e risolutivi. Mentre le istituzioni si scambiano accuse e difese, i numeri dei suicidi continuano a crescere, mettendo in discussione l’efficacia delle politiche penitenziarie attuali.
La necessità di un cambio di prospettiva
È evidente che la questione dei suicidi in carcere vada affrontata con urgenza e determinazione. Le proposte avanzate da figure autorevoli come Ilaria Cucchi e Davide Faraone pongono l’accento sulla necessità di rivedere il sistema penitenziario, garantendo un trattamento adeguato per detenuti con patologie psichiatriche e riducendo il sovraffollamento.
L’importanza di investire nelle Rems e in strutture sanitarie adeguate emerge come una priorità, al fine di evitare ulteriori tragedie e sostenere il recupero e la riabilitazione dei detenuti più vulnerabili. È fondamentale che le istituzioni agiscano con tempestività e determinazione per porre fine a una situazione che continua a mietere vittime e a sollevare interrogativi sulla giustizia e la tutela dei diritti umani.