La cattura di Gianluigi Troiano, braccio destro di Raduano
Quattro agenti in borghese sono riusciti a catturare Gianluigi Troiano, il braccio destro di Raduano, in un’operazione che ha destato grande clamore. Troiano, già noto per essere evaso da Campomarino nel dicembre 2021, si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per scontare una pena di 9 anni e 2 mesi per traffico di stupefacenti a Vieste. L’attività criminale gestita dal gruppo di Troiano era caratterizzata dal metodo mafioso, dall’ingente quantità di droga e dall’uso di armi, fattori che hanno reso cruciale la sua cattura.
L’operazione di cattura è stata descritta nei dettagli da Laura Velasco, giornalista di Ideal, che ha riportato come Troiano sia stato intercettato all’esterno di una società di spedizioni mentre si accingeva a ritirare un pacco proveniente dall’Italia. Le autorità, avendo confermato l’arrivo del carico, hanno organizzato con precisione l’arresto. Quando Troiano è uscito dall’edificio con il pacco, quattro agenti in borghese lo hanno immobilizzato rapidamente, rivelando così la loro identità di agenti della Guardia Civil sotto le felpe.
La strategia e l’arresto
Il momento dell’arresto è stato definito da un’atmosfera carica di tensione: l’orologio segnava undici del mattino e un impiegato fumava una sigaretta fuori dall’ufficio, mentre gli agenti preparavano l’azione. Appena Troiano è apparso, i quattro agenti si sono mossi con precisione e rapidità, togliendosi le felpe per mostrare la divisa ufficiale e procedendo all’arresto senza esitazione. L’auto del latitante è stata individuata e controllata, rivelando che da un anno e mezzo frequentava regolarmente la sede per scambiare pacchi, utilizzando un indirizzo fittizio a Armilla come residenza. Troiano è stato così portato in custodia, mettendo fine alla sua latitanza e alla sua pericolosa attività criminale.