L’Europa come il “Lupo Cattivo” per i Piccoli Agricoltori
L’Unione Europea e la Politica Agricola Comune
L’Unione Europea, con un terzo del suo bilancio riservato all’agricoltura, ha visto nell’approvazione della riforma della Pac un dibattito acceso. Se da un lato i partiti sovranisti hanno sostenuto la flessibilità per gli Stati membri, dall’altro lato emerge un dato preoccupante: l’80% dei fondi va a solo il 20% delle aziende più grandi, penalizzando i piccoli e medi agricoltori. Questa distribuzione diseguale alimenta le tensioni e mette in luce un sistema che sembra favorire le realtà più imponenti a discapito di quelle più contenute.
La Protesta e le Difficoltà dei Piccoli Agricoltori
La protesta è diventata voce dei piccoli e medi agricoltori, spesso emarginati e ora in rotta di collisione anche con le associazioni di categoria. La mancanza di equilibrio nel rapporto di forza si riflette nei prezzi, con i contadini che ricevono una minima parte del guadagno finale sulla vendita al dettaglio. La proposta di legge per riconoscere il costo di produzione come base negoziale viene ignorata, mentre le forze di governo cercano capri espiatori esterni anziché affrontare il problema alla radice.
La Sfida dell’Agricoltura e le Necessità di Cambiamento
L’agricoltura rimane un settore cruciale, ma vulnerabile e dipendente da agevolazioni e sovvenzioni. La generazione di occupazione spesso precaria sottolinea la fragilità strutturale del comparto. Tuttavia, il cambiamento climatico e le evoluzioni nelle abitudini alimentari pongono sfide ancora più pressanti. È indispensabile un nuovo approccio, che non si limiti al consolidamento di uno status quo precario, ma che dia voce e sostegno concreto ai piccoli agricoltori in un contesto di transizione e innovazione.