18 bambini palestinesi sbarcano in Italia per cure mediche
Oggi, intorno alle 13, è atteso il convoglio della Croce Rossa che trasporterà 18 bambini provenienti da Gaza in Italia. Questi bambini, vittime dei recenti conflitti, saranno ospitati e curati presso importanti strutture ospedaliere italiane come l’ospedale Rizzoli a Bologna, l’ospedale Meyer a Firenze, l’ospedale Gaslini a Genova e il Bambino Gesù a Roma. Si tratta di un’iniziativa volta a offrire cure e supporto ai piccoli pazienti affetti da traumi fisici e psicologici derivanti dalla guerra in corso.
La Marina Militare italiana ha accolto i bambini sull’isola di La Spezia, a bordo della nave Vulcano. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato positivamente l’arrivo dei bambini e delle loro famiglie in Italia, sottolineando l’importanza di questo gesto umanitario. Il ministro ha ringraziato il personale medico del Qatar per il supporto fornito a bordo della nave Vulcano e ha annunciato ulteriori iniziative per portare in Italia altri bambini palestinesi provenienti dall’Egitto.
L’impegno dei militari italiani a bordo della nave Vulcano
Il ministro Crosetto ha elogiato il lavoro dei 190 militari italiani che hanno operato a bordo della nave Vulcano per fornire assistenza sanitaria ai feriti palestinesi. Questi militari, presenti in Egitto dal mese di dicembre, hanno offerto supporto e cure a coloro che sono riusciti a raggiungere il porto di Al Arish. L’impegno e la dedizione dimostrati dal personale militare sono stati fondamentali per garantire un’adeguata assistenza alle vittime del conflitto.
Il ministro ha sottolineato il sacrificio e la professionalità dei militari italiani, definendoli ambasciatori dell’Italia nel mondo. Lavorando in condizioni difficili e lontani dalle loro famiglie, i militari hanno dimostrato un forte senso di appartenenza e solidarietà. La loro presenza e il loro operato hanno contribuito a scrivere una pagina importante nella storia italiana, evidenziando l’umanità e la generosità del Paese nel momento del bisogno.