Sgarbi: il mistero delle dimissioni e il ruolo dell’Antitrust
Il sottosegretario alla Cultura uscente, Vittorio Sgarbi, ha annunciato le sue dimissioni in un contesto controverso e intricato. L’elemento catalizzatore di questa decisione sembra essere il parere dell’Antitrust, un organismo che ha emesso giudizi contraddittori sulla sua situazione lavorativa.
Le dichiarazioni di Sgarbi sull’Antitrust
In merito alla questione, Sgarbi ha dichiarato: ‘Perché prima dice che sono compatibile con le mie diciannove tra attività e funzioni e poi sostiene che sono incompatibile? C’è una lettera dell’Antitrust, è del 16 maggio, che documenta come le mie attività non risultassero incompatibili con la carica di sottosegretario.’ Questa apparente contraddizione nell’operato dell’Antitrust ha lasciato perplessi molti osservatori, portando Sgarbi a ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni.Il sottosegretario ha continuato a elencare una serie impressionante di incarichi e ruoli ricoperti, sottolineando: ‘Mi hanno fatto fare il sottosegretario perché sono Sgarbi. E a Sgarbi è stato chiesto di essere Sgarbi. E poi? Tutte quelle funzioni e attività sono state denunciate all’Antitrust e dall’Antitrust prima legittimate e dopo dichiarate illegittime.’ Questa situazione, secondo Sgarbi, evidenzia una sorta di ingiustizia nei confronti delle sue capacità e competenze, mettendo in discussione il ruolo e l’obiettività dell’organismo regolatore.Infine, Sgarbi ha sottolineato il ruolo delle denunce anonime nella vicenda, affermando: ‘L’altro giorno ho preso in mano il documento dell’Antitrust e ho realizzato che per poter andare alla conferenza di Nicola Porro per parlare di Michelangelo e Caravaggio mi sono dovuto dimettere da sottosegretario. È assurdo.’ Questa presunta interferenza delle denunce anonime nelle dinamiche politiche solleva interrogativi sul sistema di controllo e sui meccanismi decisionali che possono incidere pesantemente sulle carriere dei politici.Il Tar sarà chiamato a fare chiarezza su questa intricata situazione, gettando luce su un caso che continua a suscitare dibattiti e perplessità nel panorama politico italiano.