Sette giovani egiziani accusati di stupro: il ritratto degli insospettabili
Gli operatori delle comunità alloggio che li ospitavano li descrivono come giovani ‘normali’ e ‘insospettabili’, in contrasto con le accuse degli inquirenti. Arrivati in Sicilia tra il novembre 2021 e il marzo 2023, provenienti da famiglie d’origine egiziane, hanno affrontato il viaggio in mare su un barcone da minorenni. Non essendo espellibili per via dell’età, hanno cercato opportunità in Italia.
La 13enne violentata dal gruppo, chi sono i sette accusati.
La collaborazione di due indagati e il racconto della violenza. Due degli accusati hanno collaborato con gli investigatori, negando di aver violentato la vittima ma ammettendo di aver assistito allo stupro. Uno dei giovani, 19enne, aveva iniziato un percorso di integrazione in Italia, frequentando corsi di italiano e avviandosi a tirocini lavorativi. Nonostante il suo permesso di soggiorno fosse in attesa di conversione, ha deciso di parlare con i carabinieri tramite un mediatore culturale.
Il coinvolgimento di un altro ospite della struttura.
Durante la violenza, un altro ospite della comunità, appena maggiorenne, si trovava presente. Dopo aver iniziato a lavorare nell’edilizia grazie a un percorso di integrazione, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti alle autorità. Mentre un amico ha ottenuto gli arresti domiciliari, lui è attualmente detenuto, accusato di non aver difeso la vittima durante l’aggressione.