![Par Condicio nei Media: Etica e Manipolazione nel Paesaggio Informativo Italiano 1 20240402 223918](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240402-223918.webp)
La Par Condicio nei Media: Una Battaglia tra Etica e Manipolazione
Nel cuore del dibattito politico italiano, la par condicio nei media in campagna elettorale è tornata prepotentemente alla ribalta, segnando un momento di svolta che potrebbe avere ripercussioni profonde sul paesaggio informativo nazionale. Tra il 9 e il 12 aprile, la Commissione parlamentare ha assistito a una manovra che molti hanno definito una vera e propria manomissione delle parole, un’azione che ha sollevato non poche polemiche e interrogativi sul futuro dell’equità informativa.
Per la prima volta in ventiquattro anni, un’emendatoria, ritenuta da alcuni non ammissibile, ha introdotto una forzatura che ha modificato il tessuto stesso della regolamentazione sulla parità di trattamento dei partiti nei media durante le elezioni. Questo cambiamento ha segnato un punto di svolta, con una destra descritta come ‘bulimica’ e priva di una ‘vera cultura di governo’ che ha impresso la propria impronta in modo controverso.
Un’Imboscata Emendatoria
La cronaca del manifesto ha evidenziato come questa manovra si sia concretizzata in un ‘inglorioso e sgrammaticato’ comma 6 dell’articolo 4, che ha di fatto escluso dal calcolo delle presenze politiche nei programmi di approfondimento informativo l’attività istituzionale e governativa. Questa mossa è stata interpretata come un tentativo di aggirare le norme vigenti, con un paragone provocatorio: ‘come scrivere che si può passare con il semaforo rosso, ma nel rispetto del codice della strada’.
Una simile interpretazione ha sollevato un vespaio di polemiche, soprattutto tra coloro che hanno sottolineato le differenze sostanziali con i regolamenti precedenti, in particolare rispetto a quelli varati prima della consultazione europea del 2019. La parola ‘approfondimento’, destinata a definire la tipologia dei programmi coinvolti, è diventata il fulcro delle preoccupazioni, evidenziando una potenziale apertura verso uno squilibrio informativo a favore del governo in carica.
La Protesta del Mondo dell’Informazione
Le reazioni a questa svolta non si sono fatte attendere. Il sindacato dei giornalisti della Rai e il comitato di redazione di Rainews hanno espresso una netta contrarietà, denunciando tramite una protesta diffusa da tutti i telegiornali una ‘ferita inferta all’indipendenza dell’informazione’. Una presa di posizione che testimonia la preoccupazione diffusa per le implicazioni di questo cambiamento sul diritto dei cittadini a un’informazione equa e non partigiana.
Particolarmente contestato è stato il comma 4-ter dello stesso articolo, che legittima le dirette di convegni e comizi elettorali, a patto di premettere un’apposita sigla. Questa disposizione ha sollevato interrogativi sull’effettiva possibilità di garantire una corretta informazione, temendo una deriva verso prassi informative meno trasparenti e più orientate a favorire il governo in carica.
Il Ruolo del Presidente della Repubblica e dell’Agcom
Il Presidente della Repubblica, pur mantenendo una posizione di prudente distanza, ha ricevuto l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, offrendo forse un implicito segnale di attenzione verso il tema. Giacomo Lasorella, massimo responsabile dell’Agcom, ha tenuto un profilo cauto, riconoscendo l’importanza di un equilibrio informativo, ma senza pronunciarsi in modo esplicito contro le modifiche introdotte.
La vicenda del comma 6 dell’articolo 4 solleva dunque interrogativi profondi sui confini tra informazione, politica e diritto dei cittadini a essere informati in modo imparziale. In un contesto mediatico sempre più frammentato e influenzato dai social media, la questione della par condicio non è solo una disputa legale o politica, ma tocca il cuore stesso della democrazia, richiamando l’attenzione sulla responsabilità dei media e dei legislatori nel garantire un’informazione libera e equa.
In conclusione, l’evoluzione della par condicio nei media italiani rappresenta un capitolo cruciale nella storia dell’informazione del paese. La sfida per mantenere un equilibrio tra libertà di espressione e diritto all’informazione equa sembra essere sempre più complessa, in un’era in cui le parole possono essere facilmente manipolate e il confine tra informazione e propaganda diventa sempre più sfumato.