Le tensioni nel centrodestra italiano: Bersani critica Salvini per i legami con Putin
La politica italiana si scalda sul fronte dei rapporti internazionali e delle posizioni adottate dai principali esponenti del centrodestra. In particolare, l’ex ministro Pier Luigi Bersani ha lanciato critiche pesanti nei confronti di Matteo Salvini, attuale vicepresidente del Consiglio, per i suoi presunti legami con il presidente russo Vladimir Putin. Le dichiarazioni sono state rilasciate durante un intervento a Tagadà su La7, dove Bersani ha sottolineato la pericolosità di collaborare con regimi autoritari.
Salvini difende Putin: una posizione inaccettabile?
Secondo Bersani, Salvini dimostrerebbe una certa propensione per le ‘autocrazie’, includendo nel suo elenco non solo Putin ma anche altre figure politiche contestate a livello internazionale come Viktor Orban e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Bersani ha evidenziato la contraddizione nel fatto che due vicepresidenti del Consiglio, Salvini e Tajani, mostrino posizioni così distanti su tematiche cruciali legate alla democrazia e ai rapporti internazionali.
Bersani ha affermato: ‘Se lavori con le autocrazie, non penserai mica di stare sul pulito. Quindi, è evidente che in questi rapporti che ci sono stati e che probabilmente ci sono ancora col partito di Putin c’è qualcosa che sta tra il disdicevole e l’irregolare. E chissà, forse anche qualcosa nel penale.’
Le conseguenze di scelte politiche discutibili
L’ex ministro ha continuato mettendo in guardia sulle conseguenze di allinearsi con regimi autoritari, sottolineando che una volta intrapresa una certa direzione politica, le conseguenze possono essere gravi e imprevedibili. Ha enfatizzato che le questioni di principio non possono essere trascurate, in quanto determinano le azioni future e le relazioni internazionali del paese.
Bersani ha concluso: ‘Se ti metti con quegli zoppi lì, impari a zoppicare. Non si scappa da questo. Le tensioni nel centrodestra potrebbero portare a una rottura, ma sarà più probabilmente per questioni di potere interno piuttosto che per questioni di politica estera. Queste dinamiche riflettono le miserie della politica italiana, che rischia di perdere di vista gli obiettivi e le priorità reali.’