Sanremo: Diodato tra passato e presente, “Ti muovi” segue le orme di “Fai rumore”
Il Festival di Sanremo si prepara ad accogliere nuovamente sul palco dell’Ariston il cantautore Diodato, già vincitore dell’edizione 2020 con il brano ‘Fai rumore’, divenuto simbolo di speranza durante i mesi più bui della pandemia. In occasione della sua quarta partecipazione, l’artista si presenta con una nuova proposta musicale che porta con sé echi del passato e promesse per il futuro.
Il dialogo con il passato
La nuova canzone in gara, intitolata “Ti muovi”, si profila come un possibile seguito emotivo del suo grande successo di tre anni fa. Questa continuità tematica non intimorisce Diodato che afferma: «Non sento di dovermi confrontare con il mio passato». Il brano si avvicina alla precedente hit nel narrare tematiche legate alla relazione umana e alla sua comunicazione, ma con un’ottica rinnovata e influenzata dalla crescita personale e artistica dell’autore.
Arte oltre la competizione
Conscio delle aspettative elevate e della natura competitiva del Festival, Diodato ribadisce un concetto fondamentale: «Le canzoni e l’arte in generale sono qualcosa di più alto della competizione, sono testimonianza». Un pensiero che evidenzia la sua visione dell’arte come mezzo di espressione e di comunicazione che trascende la semplice gara canora.
Il pianoforte e l’arrangiamento vintage del brano, che non verranno riproposti nell’esibizione sanremese, sono il riflesso della strada musicale intrapresa da Diodato. Il suo percorso artistico, che si è evoluto nel tempo, trova espressione in uno stile che mescola l’eleganza classica con la freschezza del northern soul.
Un’immagine che si muove
La copertina del singolo è stata ideata per rappresentare il concetto di movimento, elemento chiave del nuovo brano. L’immagine, originariamente uno scatto della NASA, è stata modificata per evocare la sagoma di una figura in abbraccio, simbolo di dinamicità e cambiamento.
Sanremo, che Diodato definisce quasi come una seconda casa, è stato per lui un trampolino di lancio fin dalla sua prima apparizione tra i Giovani nel 2014. La partecipazione al Festival ha rappresentato un momento di crescita importante, un’esperienza che ha influenzato il suo percorso musicale e personale.
La responsabilità dell’artista
Il cantautore affronta anche temi di responsabilità sociale nell’arte. Pur riconoscendo la libertà espressiva come un valore fondamentale, evidenzia l’importanza di affrontare temi urgenti della società. La sua sensibilità verso queste problematiche si è tradotta nel prestito di un brano per il film ‘Palazzina Laf’ di Riondino, che affronta la questione del mobbing presso l’acciaieria di Taranto. Diodato sottolinea: «Sarebbe bello sentir parlare di queste cose al Festival, ma è anche giusto che la musica sia protagonista».
La serata dedicata alle cover vedrà Diodato esibirsi in duetto con Jack Savoretti, interpretando un classico di De André. Una scelta che si lega alla storia del cantautore, la cui proposta di ‘Amore che vieni amore che vai’ trovò eco nell’ufficio stampa di Fazio e che, di lì a poco, condusse all’opportunità sanremese.
Diodato si appresta a calcare nuovamente il palcoscenico più prestigioso della musica italiana, portando con sé la consapevolezza di chi guarda al passato non come un fardello, ma come un’occasione di crescita e rinnovamento artistico. La sua presenza a Sanremo è un ponte tra la memoria collettiva di ‘Fai rumore’ e la freschezza di ‘Ti muovi’, con la promessa di un’arte sempre viva e testimone del tempo.