Navalny e la difesa della democrazia europea
Nel tessuto politico europeo risuona ancora l’eco delle parole di Navalny, il dissidente russo, che ha lanciato un appello alla difesa della democrazia e dei valori europei. ‘Il nostro appeal è così grande che tanti altri Paesi vogliono unirsi. Dobbiamo difenderci dall’euroscetticismo e dagli amici di Putin, dentro e fuori dall’Ue,’ ha affermato. Questa dichiarazione arriva in un momento di tensioni crescenti, donde la necessità di consolidare le fondamenta democratiche dell’Unione Europea si fa sempre più pressante.
Von der Leyen e il futuro dell’Europa
In questo contesto, Ursula von der Leyen, in occasione della sua candidatura alla presidenza della Commissione per il Ppe, ha ribadito il suo impegno per un’Europa più forte e unita. ‘Io credo profondamente nell’Europa,’ ha detto, sottolineando come l’UE sia uscita da crisi molto profonde, tra cui la pandemia di Covid-19 gestita con il piano Next Generation EU e la crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina. ‘Non dimentico i ricatti di Vladimir Putin,’ ha aggiunto von der Leyen, mettendo in luce la resilienza dell’UE di fronte alle sfide più ardue.
Guerra in Ucraina: il bilancio del generale Bertolini
Il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo di vertice interforze, ha fornito un’analisi dettagliata della situazione in Ucraina, a due anni dall’inizio della guerra. ‘La prevalenza russa sul campo è stata dimostrata,’ ha rilevato, smentendo la narrativa occidentale che ritraeva le forze russe in difficoltà tecnologiche. Ha poi discusso i cambiamenti nella leadership militare ucraina e ha osservato che l’economia russa è inaspettatamente fiorente nonostante le sanzioni. ‘Zelensky ha bisogno di un coinvolgimento diretto della Nato per sperare in un miglioramento,’ ha concluso Bertolini.
La disillusione degli sfollati ucraini
La guerra che si protrae ha purtroppo eroso la speranza tra i rifugiati e gli sfollati interni ucraini di poter fare ritorno alle proprie case. Secondo l’Unhcr, la maggior parte di essi esprime ora incertezza a causa dell’insicurezza e della mancanza di opportunità economiche e abitative. La situazione umanitaria all’interno dell’Ucraina rimane grave, con un significativo bisogno di assistenza e protezione per circa il 40% della popolazione.
La battaglia di Avdiivka e le condizioni ucraine
Il New York Times ha segnalato la cattura di centinaia di soldati ucraini da parte delle forze russe durante la battaglia per Avdiivka. Le dichiarazioni dello stesso comandante ucraino nella regione, generale Oleksandr Tarnavsky, confermano la difficile situazione sul campo di battaglia. ‘Se gli alleati ci avessero garantito munizioni e missili sufficienti, Avdiivka non sarebbe caduta,’ ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, sottolineando l’importanza del supporto internazionale per la resistenza ucraina.
Esecuzioni in piena regola
Il Corriere ha riportato atroci scene di guerra, tra cui l’esecuzione di soldati ucraini disarmati da parte di militari russi, un atto in violazione delle convenzioni di Ginevra. Questi eventi sollevano preoccupazioni internazionali e chiamano in causa la necessità di indagini su possibili crimini di guerra. Nonostante ciò, si sono verificati scambi di prigionieri tra Russia e Ucraina, con Putin che assicura il trattamento dei prigionieri nel rispetto delle convenzioni internazionali.
Sondaggio sull’opinione pubblica europea
Un sondaggio pubblicato sul Guardian ha rivelato che, sebbene il sostegno all’Ucraina rimanga alto, solo una piccola percentuale della popolazione europea crede nella possibilità di una sconfitta russa. L’opinione prevalente è che la guerra si concluderà con un ‘accordo di compromesso’. Il sondaggio, condotto dall’European Council on Foreign Relations, sottolinea la necessità di un approccio realistico per una pace accettabile e suggerisce un cambiamento nel modo in cui i leader dell’UE parlano della guerra.
Foto Credits: Corriere.it