G7 e Unione Europea: Il Piano del Bond Collateralizzato
I paesi del G7 insieme all’Unione Europea stanno valutando un’intrigante proposta legata alla ricostruzione dell’Ucraina. L’idea di emettere bond zero coupon garantiti dagli asset della banca centrale russa congelati in Europa è al centro delle discussioni. Questi asset, del valore di circa 250 miliardi di euro, funzionerebbero come collaterale per i bond, senza pagare cedole periodiche ma con interessi liquidati al momento della restituzione del prestito.
Secondo fonti vicine alla questione, non vi sono dubbi sulla legittimità delle pretese occidentali sugli asset russi, sebbene la situazione non sia stata ancora vagliata da alcun tribunale. Tuttavia, Mosca ha espresso la sua contrarietà a iniziative di questo genere e si è dichiarata pronta a difendere i propri interessi in sede legale. La proposta potrebbe quindi configurarsi come un esproprio degli asset russi, posticipato nel tempo.
Le Controversie e le Preoccupazioni
Nonostante i potenziali vantaggi finanziari a breve termine, l’operazione proposta non è priva di criticità e rischi. Alcuni leader europei, come il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, sollevano dubbi sulla fattibilità e gli effetti collaterali di questa strategia. Esprimono preoccupazioni sul possibile impatto destabilizzante sull’euro, dato che la maggior parte delle riserve russe sono detenute in questa valuta considerata più sicura rispetto al dollaro.
La Banca Centrale Russa ha scelto di detenere le proprie riserve in euro proprio per la sua affidabilità, e qualsiasi azione che minacci la sicurezza di tali asset potrebbe compromettere la stabilità dell’euro come valuta internazionale. In un contesto in cui il dollaro sta già affrontando sfide legate alle crescenti sanzioni internazionali, il rischio di indebolire ulteriormente l’euro come alternativa solida si fa sempre più concreto. La questione diventa quindi non solo economica, ma anche geopolitica, poiché potrebbe ostacolare il cammino verso una possibile risoluzione pacifica del conflitto in corso.