Roberto D’Agostino: Il suo ritratto di una “Roma santa e dannata”
Roberto D’Agostino, con il suo docufilm “Roma santa e dannata”, offre uno sguardo unico sulla Capitale, descritta come “una puttana” da Luxuria. Attraverso la sua voce inconfondibile e lo scenario suggestivo di un terrazzo con vista sulla Cupola, D’Agostino svela i segreti di una Roma contraddittoria, misto di santità e depravazione.
Il racconto dei potenti e dei festini nella Roma di D’Agostino
D’Agostino non esita a parlare di potenti come Berlusconi, Tronchetti Provera, Agnelli, Craxi e altri che hanno lasciato il segno nella storia della Capitale. Con uno sguardo critico e spregiudicato, il regista rivela i retroscena di una Roma frequentata dai vip e dal jet-set degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Il film offre uno spaccato di una città che, se da un lato ospita monumenti e storia millenaria, dall’altro si lascia andare a feste sfrenate e festini esclusivi.
Roberto D’Agostino non risparmia dettagli su una Roma notturna, sensuale e scandalosa, dove i panni del potere si mescolano con la sensualità. Nelle sue parole, emergono ritratti di una Capitale che vive di notte, che si sveste delle convenzioni diurne per indossare gli abiti provocanti della notte. Con ironia e senza filtri, D’Agostino dipinge una Roma complessa, fatta di contraddizioni e di una bellezza decadente che affascina e intriga.