Accuse Shock: Navalny Ucciso con la Tecnica del ‘Pugno al Cuore’
Un’indagine sconvolgente ha scosso l’opinione pubblica internazionale con l’accusa che il dissidente russo Alexei Navalny sia stato ucciso con una tecnica crudele e precisa: il ‘pugno al cuore’. Secondo le affermazioni di Osechkin, le ONG per i diritti umani hanno denunciato che l’ex KGB sovietico potrebbe essere coinvolto in questo tragico evento. Questa tecnica, se confermata, rappresenterebbe un oscuro ritorno a pratiche violente del passato, con Navalny che sarebbe stato esposto a temperature gelide prima di subire il colpo fatale.
La madre del dissidente, Lyudmila Navalnaya, ha sollevato ulteriori sospetti contro la Russia, denunciando atti illegali nei confronti del figlio. La situazione si complica ulteriormente con la mancata concessione alla donna di vedere il corpo di Navalny, a giorni dalla sua morte. L’accusa di inazione è stata rivolta al Comitato Investigativo Russo, evidenziando un clima di segretezza e ostacoli nei confronti della famiglia della vittima.
Dettagli Scioccanti Emergono
Osechkin ha rivelato dettagli scioccanti provenienti da una fonte interna alla colonia penale artica dove Navalny è deceduto. I lividi riscontrati sul corpo del dissidente sembrerebbero essere coerenti con la tecnica del ‘pugno unico’. La permanenza prolungata all’aperto in condizioni estreme di freddo, con temperature fino a -27 gradi, potrebbe aver contribuito alla sua tragica fine. Mentre i prigionieri di solito non vengono esposti all’aperto per più di un’ora, Navalny sarebbe rimasto fuori per oltre due ore e mezza, una situazione che esula dalle normali procedure della colonia penale.
La madre di Navalny ha intrapreso azioni legali contro la Federazione Russa, denunciando atti illegali e richiedendo giustizia per il figlio defunto. Il rifiuto di permetterle di vedere il corpo di Navalny solleva interrogativi su eventuali manovre di insabbiamento o di occultamento di prove da parte delle autorità russe. L’ombra della corruzione e dell’oppressione si allunga su questa vicenda, alimentando ulteriori dubbi sulla trasparenza e l’imparzialità delle indagini in corso.