Il cinecomic “Madame Web” mette alla prova la pazienza dei fan
Quando la Sony ha lanciato il trailer di “Madame Web”, l’ultimo nato dei cinecomic legati all’eroe di quartiere Uomo Ragno, le reazioni sono state tutt’altro che positive. L’anteprima cinematografica, concepita come un aperitivo visivo per il grande pubblico, si è rivelata un boccone amaro per molti appassionati. Le aspettative dei fan, ansiosi di scoprire nuovi personaggi nel Spiderverse, si sono presto trasformate in una valanga di critiche, prendendo di mira dalla performance di Dakota Johnson all’estetica deludente delle immagini proposte. A gettare benzina sul fuoco, una battuta del film – “Era in Amazzonia con mia madre mentre lei faceva ricerche sui ragni, proprio prima che morisse” – è diventata virale, ma per le ragioni sbagliate, trasformandosi in un meme.
Il difficile equilibrio tra aspettative e realtà
Non è mancata chi ha addossato parte della colpa di questa accoglienza ghiacciata a un retrogusto misogino che ancora permea una certa parte del fandom, sempre pronta a denigrare le pellicole incentrate su supereroine. L’ombra del pregiudizio e la sensazione che la Sony stesse “raschiando il fondo del barile” hanno giocato a sfavore di “Madame Web”, insieme a una messinscena che ha sfiorato il rischio della parodia, più vicina a un finto trailer di “Saturday Night Live” che a un prodotto ufficiale. Nonostante la diffidenza, però, l’invito era quello di attendere il film prima di emettere sentenze affrettate.
Un disastro annunciato?
Le speranze che il film potesse riscattarsi una volta uscito nelle sale sono state, a quanto pare, vane. “Madame Web” è stato descritto come un disastro, un errore cinematografico paragonabile al disastro di Chernobyl o al musical “Cats”. I critici non hanno risparmiato nulla: dalla trama ai personaggi, dalle performance degli attori alle battute, sembra che ogni elemento del film sia fuori luogo, ogni scelta narrativa e registica incomprensibile.
Un cast stellare per un risultato opaco
Quello che sorprende maggiormente è la qualità del cast coinvolto nel progetto. Dakota Johnson interpreta Cassie Webb, un personaggio che dal mondo delle intellectual property viene trasportato sul grande schermo. Al suo fianco troviamo nomi come Sydney Sweeney, Isabela Merced, Celeste O’Connor e Tahar Rahim, senza dimenticare la regista S. J. Clarkson, nota per il suo lavoro in serie televisive di grande successo. Eppure, fin dalle prime scene ambientate in Amazzonia, il film sembra perdere ogni credibilità, non migliorando con l’introduzione dei nuovi personaggi a New York, interpretati con una mancanza di energia che ha deluso pubblico e critica.
Una narrazione che non decolla
Nonostante la presenza di giovani talenti destinati a diventare le nuove donne ragno, il film non riesce a prendere il volo. Il villain interpretato da Rahim non convince, e i poteri della protagonista, che consistono in visioni del futuro di breve termine, diventano rapidamente un elemento ripetitivo e stucchevole. La narrazione, invece di coinvolgere, sembra trascinarsi in un limbo di déjà vu e incredulità per gli spettatori.
Il futuro può attendere
Un personaggio del film dice: “La cosa migliore del futuro è che non è ancora accaduto”, e molti spettatori si trovano a sperare in un domani in cui “Madame Web” sia solo un lontano ricordo, o forse un cult movie per appassionati del genere. Fino ad allora, resta il presente, in cui il pubblico si trova a confrontarsi con la realtà di un film che non ha soddisfatto le aspettative, portando alcuni a rimpiangere persino altri titoli controversi prodotti dalla Sony. La speranza è che, un giorno, questa pellicola possa essere vista sotto una luce diversa e magari apprezzata per altri motivi. Nel frattempo, “Madame Web” si configura come un monito per l’industria cinematografica: non sempre un grande cast e un franchise di successo garantiscono un risultato vincente.
Foto Credits: Rolling Stone